TAVOLA ROTONDA
“PROGETTO SEMPLIFICAZIONE: PER UN DIRITTO DEL LAVORO
COMPRENSIBILE DA TUTTI E APPLICABILE DAVVERO A TUTTI”
Roma, giovedì 24 settembre 2009, ore 16
Sede del Partito radicale, via di Torre Argentina 76, 3° piano
Partecipano:
sen. Pietro Ichino, PD
sen. Emma Bonino, Vicepresidente del Senato
Marco Pannella, Presidente del Senato del Partito Radicale nonviolento transnazionale e transpartito
on. Giuliano Cazzola, PDL, Vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera
on. Benedetto Della Vedova, PDL
Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani
Le oltre mille pagine di cui consta oggi un codice del lavoro di normali dimensioni (incapaci, peraltro, di contenere per intero la normativa sulla materia, per la quale ne servirebbero addirittura il triplo) sono il frutto di una legislazione alluvionale e particolaristica, di volta in volta prodotta da legislatori pro-labour, su sollecitazione dei sindacati dei lavoratori, o da legislatori pro-business, su sollecitazione delle associazioni imprenditoriali.
Occorre d’urgenza riformare e semplificare la legislazione, stabilendo uno standard minimo universale espresso in poche norme essenziali, facilmente conoscibili e comprensibili da tutti gli interessati, che siano capaci di soddisfare le esigenze di protezione comuni a tutte le posizioni di dipendenza economica, e non soltanto – come accade oggi – alla metà di esse. Norme che prevedano una protezione ragionevole e universale della stabilità e continuità del lavoro e del reddito, e che siano applicabili con costi di transazione finalmente ridotti al minimo, lasciando che al di sopra dello standard così definito le necessarie specificazioni e diversificazioni della disciplina siano affidate interamente all'autonomia collettiva e all'autonomia individuale.
Il “Progetto semplificazione”, elaborato dal senatore Pietro Ichino con i Radicali e con un gruppo di parlamentari del PD, prevede la riduzione dell'intera normativa sul rapporto di lavoro a 49 articoli, più 15 articoli per il diritto sindacale, sotto forma di novella degli articoli del codice civile da 2063 a 2078 e da 2087 a 2134. Tale riduzione è resa possibile, oltre che da un'opera di drastica semplificazione e sfrondamento della vecchia normativa, anche dal rinvio mobile sistematico allo standard europeo per la maggior parte delle materie regolate da direttive comunitarie (esclusa la materia della sicurezza igienica e antinfortunistica).