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Marciapiedi alti, pali come ostacoli e niente scivoli fermate bus, solo una su 460 è "accessibile"

• da La Repubblica - ed. Roma del 6 ottobre 2009, pag. 7

di Laura Serloni

Prendere l´autobus per un disabile in Centro è un´ardua impresa, soprattutto se non accompagnato. Su 460 fermate del municipio I solo una è a norma. L´unica pensilina virtuosa è quella di largo della Stamperia nel rione Trevi. Lo rivela uno studio dell´associazione Luca Coscioni.
Ogni sosta è stata analizzata secondo dei criteri di accessibilità. Il risultato è che nel 10 per cento dei casi, le barriere architettoniche non consentono ai cittadini disabili o comunque con problemi di movimento, di poter accedere al servizio pubblico in maniera indipendente. Un esempio è la fermata in via del Plebiscito che con 1101 passaggi di bus, una delle più importanti della città. Il marciapiede alto una ventina di centimetri e senza neanche uno scivolo non permette di salire su quest´isola di cemento e chi si trova in carrozzina è costretto ad aspettare il bus in mezzo alla strada. Stessa situazione in piazza dell´Ara Coeli, sotto il Campidoglio. Anche in questo caso marciapiede alto senza uno scivolo. «La fermata in piazza Ara Coeli è stata realizzata pochi mesi fa, è incredibile che gli uffici comunali abbiano dato il via libera nonostante l´inaccessibilità evidente», commenta il radicale Mario Staderini. Stessa scena a passeggiata di Ripetta, in via Dandolo a Trastevere e in via Cernaia a Castro Pretorio. Nel 47% dei casi, invece, c´è un accessibilità parziale come a largo Chigi dove i pali impiantati in mezzo al marciapiede ostacolano il passaggio. Il 36% delle fermate ha un grado di praticabilità buono come ad esempio a largo Argentina dove manca solo la guida e la banda chiodata per i non vedenti. E il 7 %, infine, ottima. «Ormai quasi tutti i mezzi Atac sono in regola con le normative sul trasporto dei disabili. Un adeguamento con 15 anni di investimenti. Ma non c´è stato lo stesso impegno nell´accessibilità alle fermate. Che continuano a essere impossibili o quasi per i portatori di handicap» sottolinea Staderini.
La finalità dello studio è di dimostrare come sia possibile arrivare alla piena accessibilità dei disabili ai mezzi di trasporto pubblico nel giro di tre anni con l´apertura di piccoli cantieri di manutenzione, tanto che nell´indagine è stata elaborata una classifica delle fermate a seconda dell´importanza, e quindi di quanti mezzi passano ogni giorno, e del costo necessario per metterla in regola. Ancora Staderini: «Non ci fermeremo fino a quando il Comune e l´Atac non avranno presentato ai cittadini un piano strutturale per la rapida messa a norma delle fermate. Se necessario, i lavori li faremo noi e ne chiederemo conto».


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