Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mar 30 apr. 2024
  cerca in archivio   RASSEGNA STAMPA
Ok al registro, la decisione in busta chiusa

• da Il manifesto del 30 ottobre 2009

di Alessandra Fava

Dopo città come Firenze, Pisa, Vicenza ed enti locali come il Municipio X di Roma, anche Genova avrà un registro per i testamenti biologici, ma qui è previsto che le volontà sulle cure sanitarie siano consegnate e restino in una busta chiusa con, su scritto il nome del dichiarante. La procedura decisa ieri in giunta partirà alla fine di novembre. I genovesi potranno andare all`ufficio centrale dell`anagrafe in corso Torino su appuntamento accompagnati da due persone di loro fiducia, i cosiddetti fiduciari. Quindi verrà fatto un atto notarile che attesta che il signor X lascia le sue volontà (chiuse in busta) e verranno registrati firme e nomi dei fiduciari che potranno accedere al documento in caso di necessità. «Il Comune non gestisce in nessun modo il documento - ha spiegato ieri l`assessore comunale ai servizi anagrafici Paolo Veardo - non ci sarà nessun modulo da compilare e nessuno aprirà la busta per vedere che cosa c`è scritto. Piuttosto il Comune nelle sue competenze attiva una procedura informatizzata, quindi le volontà potranno essere cambiate ogni volta che il cittadino lo ritenga opportuno». La proposta, caldeggiata a livello nazionale e locale da Verdi, Radicali e Comitato Luca Coscioni anche con un incontro di Mina Welby col sindaco Marta Vincenzi a metà ottobre, voleva andare un po` più in là. Infatti Mina Welby, il presidente nazionale dei radicali italiani Bruno Mellano e il consigliere verde Luca Dallorto il 14 ottobre a palazzo Tursi avevano parlato espressamente di modulo o più moduli per le dichiarazioni anticipate di volontà per i trattamenti sanitari e della nascita di un registro telematico con dati che andrebbero poi trasmesso periodicamente i dati al Ministero della salute, all`assessorato regionale alla sanità (che tiene un registro provvisorio regionale) e alla Asl. Insomma, diceva Mellano, «il testamento si pone il fine di regolare varie fasi della vita in maniera chiara e serena». Ma già allora l`assessore Veardo, che non aveva partecipato all`incontro, stoppava gli entusiasmi: «Conserviamo solo un documento é in mancanza di una legge il documento vale zero». Così alla fine del modulo non c`è più traccia: «In effetti le persone dovrebbero fare il testamento biologico davanti a un funzionario del Comune che attesta con un atto notarile l`originalità della firma apposta sotto il documento - dice ora Mina Welby - non occorre che leggano la stesura del mio documento ma devono autenticare la firma in calce». Welby spiega ad esempio che al Municipio X di Roma c`è un modulo uguale per tutti che va riempito nelle varie parti, compresa una formuletta sui trattamenti forzati di alimentazione o respirazione in caso di grave disabilità. Genova su questo punto ha scelto l`aurea via di mezzo, in attesa di una legge nazionale: «La busta resta chiusa - insiste Veardo - sarà ritrovabile perché ci sarà scritto sopra il nome della persona e il numero del protocollo». L`idea è che in caso di emergenza i fiduciari possano comunque rivolgersi ai servizi anagrafici aperti per le emergenze sette giorni su sette e chiedere di avere la busta da portare ai medici. «Abbiamo scelto di agire nelle nostre competenze - conclude il sindaco Marta Vincenzi - e abbiamo voluto fornire un servizio gratuito come avevo promesso a Mina Welby. Il nostro è soprattutto un atto politico: sarà il numero dei genovesi che risponderanno all`iniziativa a dire quanto è sentita la questione e il nostro sportello ci fornirà indicazioni sugli aspetti pratici che noi a nostra volta potremo riportare al legislatore».



IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail