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Per una democrazia reale dell'alternanza

• da Terra del 4 novembre 2009

di Annalisa Chirico

Maria Antonietta Farina Coscioni: la sua storia politica è nata e si è formata accanto a Luca, l’uomo che ha amato e assistito sino alla fine. Oggi è una parlamentare radicale nel gruppo del Pd. Nel nucleo fondatore sin dagli albori, è copresidente dell’Associazione che porta il nome di suo marito. Nell’intervento al Congresso online, per bocca di Maria Antonietta parla anche Luca. «Il dolore e la politica. Il dolore che si fa politica. Credo si possa riassumere così l’impegno e l’azione di Luca». Il quale si candida prima alla carica di consigliere regionale per la Lista Bonino nel 2000 per poi proporsi al Comitato nazionale di Radicali italiani nel dicembre dello stesso anno attraverso una candidatura online. La Farina Coscioni si sofferma sul biotestamento. Ricorda che, secondo il sondaggio condotto dalla Swg, l’81 per cento degli interpellati è favorevole alla richiesta di interruzione delle cure. La rivista scientifica Lancet rivela che il 23% dei decessi in Italia è stato preceduto da una decisione medica; e che il 79,4% dei medici è disposto a interrompere il sostentamento vitale. Qualcuno non si fiderà di questi dati e per questo la Farina Coscioni ritiene che sia necessario istituire un’indagine conoscitiva sull’eutanasia clandestina. Bisogna rispondere alla domanda: «Come si cura e come si muore negli ospedali e nelle cliniche italiane?». In vista dell’appuntamento elettorale regionale, la Farina Coscioni auspica «una vera e propria rivoluzione politica e burocratica che riconsegni le regioni ai cittadini e le sottragga alle grinfie dei partiti. Per una democrazia reale e non virtuale dell’alternanza e per regioni leggere, funzionali alle necessità dei cittadini e non a quelle partitocratiche, troppo spesso clientelari degli amministratori».



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