Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 28 apr. 2024
  cerca in archivio   COMUNICATI
Cherasco (Cn): ore 17.30, la Città delle Paci per il Tibet. Partecipa Bruno Mellano.
Incontro pubblico sulla questione tibetana sarà presente il rappresentante del Dalai Lama in Europa ed il Segretario Generale dell'UNPO

10 dicembre 2009

“Urbs firmissima pacis”: così è scritto sullo stemma di Cherasco, gioiello architettonico in provincia di Cuneo e, soprattutto, una delle più suggestive città d’arte del Piemonte, che trasuda storia e cultura a ogni angolo. C’è un ben valido motivo che giustifica il motto: all’interno delle imprendibili mura di Cherasco sono state firmate ben sette paci. Cinque nel Trecento, in piena epoca di lotte tra i Comuni, più quella celebre del 1631 che suggellò il termine della guerra di Casale e, infine, l’Armistizio del 1796 imposto da Napoleone al Regno di Sardegna.

Proprio a Cherasco, nella giornata mondiale che ricorda l’approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, giovedì 10 dicembre 2009, si tiene un incontro pubblico sulla questione tibetana, organizzato dalla Città di Cherasco in collaborazione con l’Associazione “Comuni, Province e Regioni per il Tibet” con sede presso il Consiglio Regionale del Piemonte, l’associazione culturale cheraschese “People” e l’associazione radicale “Adelaide Aglietta”. L’appuntamento è alle ore 17,30 nella Sala Storica del Consiglio comunale, al primo piano del municipio di via Vittorio Emanuele 79.

Intervengono:

- Saluto del Sindaco della Città di Cherasco, Claudio Bogetti.

- Tseten Samdup Chhoekyapa, Rappresentante del Dalai Lama per il Sud Europa, Responsabile del Tibet Bureau di Ginevra: “La via di mezzo del Dalai Lama come scelta nonviolenta di dialogo con la Cina”.

- Marino Busdachin, Segretario Generale dell'UNPO (Organizzazione mondiale dei Popoli non rappresentati): “L’autonomia del Tibet come esempio per gli altri popoli non rappresentati negli organismi internazionali”.

- Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani, già coordinatore dell’Associazione “Comuni, province e Regioni per il Tibet” e dell’Intergruppo parlamentare per il Tibet: “Il ruolo dei Parlamenti e degli Enti Locali nella lotta per la conquista dei Diritti Umani: il caso Tibet”.


La Città, aderente all’Associazione sin dalla sua costituzione, ha già in passato espresso la propria vicinanza alla causa del Tibet concedendo al Dalai Lama la cittadinanza onoraria e ricordando, con la piantumazione di un albero e l’intitolazione di una via, il padre della nonviolenza, il Mahatma Gandhi.

Nella stessa giornata di giovedì, inoltre, verrà inaugurata nell’atrio del Palazzo Comunale una mostra temporanea di fotografie dal titolo "Tibetani: storia e storie", realizzata dal Consiglio regionale del Piemonte, con gli scatti di Sandra Assandri. L’esposizione, composta di 21 fotografie grande formato, rimarrà disponibile al pubblico fino al 31 dicembre, visitabile gratuitamente negli orari di apertura del municipio.

«I Tibetani, dopo circa 10 anni di infruttuose trattative semi-segrete fra gli inviati speciali del Dalai Lama e i delegati della Repubblica Popolare di Cina e dopo la brusca interruzione –subito dopo le Olimpiadi di Pechino –hanno deciso di cambiare strategia– dichiara Bruno Mellano. Nel novembre di un anno fa ha finalmente prodotto e reso pubblico un documento di sintesi della proposta tibetana di dialogo e confronto con le autorità cinesi. Si tratta del “Memorandum sulla effettiva autonomia per il Tibet”, realizzato dagli inviati del Dalai Lama in accordo con il Governo e con il Parlamento tibetano in Esilio in India. A noi, amici e supporter del Tibet e di Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, premio Nobel per la Pace nel 1989, il compito di avvalorare e garantire il percorso realistico e concreto scelto dai tibetani, sostenendo la scelta della strada della richiesta di una vera autonomia – già prevista dalla Costituzione cinese – contro il riemergere di illusioni indipendentistiche, suicide e deleterie.Per il Tibet, per le altre 55 minoranze etniche/religiose del Cina, ma soprattutto per i cinesi stessi».



IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail