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RU486, una vittoria radicale. Sintesi della conferenza stampa con Viale.

15 dicembre 2009

 

Sintesi della conferenza stampa svoltasi lunedì 14 dicembre, presso la sede dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta: ha introdotto la conferenza Igor Boni (segretario Associazione Radicale A. Aglietta):

“Il 9 dicembre, sulla Gazzetta Ufficiale (supplemento ordinario n. 229), è stata pubblicata l’autorizzazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) all’immissione in commercio in Italia del medicinale per uso umano “Mifegyne”, meglio conosciuto come pillola abortiva RU486. Con la pubblicazione in Gazzetta si è chiusa un’iniziativa politica che i radicali piemontesi aprirono ben nove anni fa. Tale iniziativa è raccontata nel libretto “RU486: una vittoria radicale”, a cura di Andrea Carapellucci, Giulio Manfredi e Nathalie Pisano (prefazione di Silvio Viale, postfazione di Emma Bonino), che è stato stampato a cura dell’Associazione Aglietta. Il libretto sarà disponibile sui tavoli radicali e può essere richiesto inviando un’email all’Associazione (larosanelpugno@hotmail.com); il libretto può essere scaricato dal nostro sito (www.associazioneaglietta.it).”.

 

Nathalie Pisano (giunta segreteria Ass. Aglietta, Comitato nazionale Radicali Italiani):

“Sarò brevissima. Volevo solamente sottolineare un fatto tanto innegabile quanto negativo: il cosiddetto “movimento delle donne” (se ancora esiste) ha, in questi nove anni, lasciato soli i radicali nel rivendicare quello che è già assicurato alle donne di tutta Europa, USA, Cina e via elencando: la scelta fra aborto chirurgico e aborto farmacologico. Purtroppo, spesso e volentieri, molte donne si crogiolano nel vittimismo, nella rassegnazione, nella delega ad altri di sacrosante rivendicazioni. Mi auguro che la vittoria da noi ottenuta sulla RU486 spinga le donne a darsi una mossa, a cercare di organizzarsi e fare rete. Quello che noi radicali ci siamo sempre sforzati di fare”.

 

Giulio Manfredi (giunta segreteria Ass. Aglietta, Comitato nazionale Radicali Italiani):

“Il libretto che presentiamo oggi contiene tante cose: una spiegazione chiara ed essenziale del farmaco RU486, con la confutazione degli argomenti terroristici utilizzati dai suoi avversari; la proposta radicale di riforma della legge 194 del 1978 (C. 276, Farina Coscioni e altri), redatta dal Dr. Silvio Viale, con la previsione della riserva di almeno il 50% dei posti nei reparti di Ginecologia ed Ostetricia al personale non obiettore (considerato che vi sono regioni italiane con l’80% e oltre di personale obiettore); la cronologia di quanto accaduto dal 2000 ad oggi sul fronte RU486, perché si dimenticano troppe cose. Per esempio, a pag. 22, abbiamo riportato quanto rispose il 12 dicembre 2000 (esattamente nove anni fa) l’Assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Antonio D’Ambrosio (AN, medico antiabortista) agli allora consiglieri regionali radicali Palma e Mellano: “Le modalità di interruzione della gravidanza sono stabilite …in base alle valutazioni del personale medico, nell’esercizio della libertà di scelta terapeutica che – mi preme sottolinearlo – è una inalienabile prerogativa del medico”. D’Ambrosio aggiunse pure che l’unica normativa di riferimento è la legge 194/78, la quale demanda ai medici “la scelta delle modalità”. Più chiaro di così! Invece, ci sono voluti nove anni, due ispezioni all’Ospedale S. Anna inviate dai ministri Sirchia e Storace, l’apertura di procedimenti giudiziari contro Silvio Viale e i suoi colleghi (grandi titoloni sulla stampa seguiti poi da articolini quando i procedimenti sono stati archiviati) per finire nel ridicolo, con un parere del governo fornito in nemmeno 24 ore su sollecitazione di una sedicente commissione d’indagine messa su apposta per cercare di impedire fino all’ultimo la pubblicazione in Gazzetta. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha fatto da ventriloquo alla sottosegretaria Eugenia Roccella e alla sua consulente al ministero, Assuntina Morresi (Roccella e Morresi avevano scritto nell 2006 un libro contro la RU486). Ci auguriamo che il neo-ministro della Salute, Ferruccio Fazio, anteponga finalmente il rispetto della deontologia professionale dei medici all’ideologia degli “atei devoti”.

Per approfondimenti ricordo il trhead da me aperto oltre quattro anni fa nel forum di radicali.it:

http://forum.radicali.it/content/ru486aborto-farmacologico-da-torino-tutta-italia

 

Silvio Viale (ginecologo responsabile IVG all’Ospedale S. Anna di Torino, primo sperimentatore in Italia della pillola RU486, presidente Associazione Aglietta, Direzione nazionale Radicali Italiani):

 

“Il mio solo merito è di essere stato sempre sicuro che l’aborto farmacologico è legale (già previsto dall’art. 15 della Legge 194/78) e di avere agito di conseguenza. Ringrazio le 4.000 donne italiane che dal 2005 si sono sottoposte all’aborto farmacologico ed i 40 medici che hanno utilizzato la RU486; hanno dimostrato che l’aborto farmacologico è concretamente possibile e non è rischioso come continuano a proclamare Roccella e soci. A febbraio ricominceremo ad utilizzare la pillola RU486 al S. Anna di Torino. Non c’è bisogno di un protocollo regionale. E’ possibile ipotizzare due, centri regionali che si specializzano in IVG, sia chirurgiche che farmacologiche. L’essenziale è che sia consentita a ciascuna donna italiana, in qualunque regione risieda, l’effettiva possibilità di scelta. Non abbiamo mai messo in discussione che il farmaco RU486 debba essere somministrato in ospedale, sotto controllo medico. Sarà poi la donna a scegliere se fermarsi in ospedale nel tempo intercorrente fra le due assunzioni di pillole o andare a casa. Rispetto al costo di ogni intervento, le somme che le regioni dovranno sborsare alle ASL sono più o meno le stesse già stanziate per l’aborto chirurgico. Faremo le stesse cose che in Francia si fanno da vent’anni; cercheremo di sfruttare l’esperienza dei colleghi d’Oltralpe. Siamo noi, medici e paramedici che applicano ogni giorno la legge 194, a voler operare con la massima cautela e precauzione, nel rispetto delle pazienti e della nostra professionalità. Il libretto che presentiamo oggi è un buon punto di partenza per chi voglia approfondire. Spero che il prossimo 8 marzo il corteo delle donne sia aperto da un grande striscione con la scritta RU486; finora, tale scritta è stata relegata alla coda del corteo, ed è stata portata solamente dai militanti radicali dell’Associazione Aglietta. Spero che il movimento delle donne, se ancora esiste, rivendichi con forza che l’aborto farmacologico è un ulteriore passo in avanti nel processo di emancipazione femminile.”.

 

 

 

 

Manfredi (348/5335305)

 

N. B. Il libretto “RU486: una vittoria radicale” - a cura di Andrea Carapellucci, Giulio Manfredi e Nathalie Pisano (prefazione di Silvio Viale, postfazione di Emma Bonino) - può essere richiesto inviando un’email all’Associazione Radicale Adelaide Aglietta (larosanelpugno@hotmail.com); il libretto può essere scaricato dal sito www.associazioneaglietta.it
 



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