“In attesa che, dopo quelle della bocca insanguinata, le inevitabili prossime immagini del volto medicato e tumefatto di Berlusconi facciano il giro del mondo, sarebbe meglio che tutti si prendessero 24 di riflessione, smettendo di scambiarsi le parti nella favola del lupo e dell’agnello. ”

 

Questo l’invito di Silvio Viale, membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani, che ha così proseguito:

“Se da tutte le parti si cominciasse a capire che ci vorranno almeno un paio di settimane prima che il Presidente Berlusconi riprenda il suo consueto aspetto fisico – quello psicologico è più complesso – potrebbe cessare questa corsa continua alla speculazione minuto per minuto. La vicenda è destinata a durare e i suoi effetti sull’opinione dei cittadini non sono scontati nel tempo.

L’avere approfittato del sangue del Presidente per regolare i conti dentro e fuori alla maggioranza potrebbe risultare controproducente per il centrodestra, che non può trattare Tartaglia come un mostro. Allo stesso modo aver dato l’impressione di fare di Tartaglia un eroe non aiuta l’opposizione e non fa nemmeno bene alla salute del povero Tartaglia, qualunque siano gli esiti delle perizie e qualunque sia lo sviluppo giudiziario.

In attesa che Berlusconi torni sulla scena ventiquattrore per una tregua di riflessione potrebbero servire a tornare con i piedi per terra perché gli unici ruoli indiscutibili sono solo quelli dell’aggredito e dell’aggressore. Per il resto la confusione è tale che, quando il portavoce del PDL, l’amico Daniele Capezzone, tira in ballo la favola dell’agnello e del lupo, non si capisce proprio di chi e di cosa stia parlando. Berlusconi ferito è il lupo o l’agnello?”