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Bolognetti: Breve cronaca di una conversazione con il Ministero dell'Ambiente

23 dicembre 2009

di della direzione di Radicali Italiani, Maurizio Bolognetti

 

 
Viale Colombo non è Arhus
 
Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Direzione nazionale Radicali Italiani e Consigliere Associazione Coscioni.
 
Mercoledì 21 dicembre – Dopo quasi un mese dall’ultima conversazione, ricontatto il Ministero dell’Ambiente per sapere quando si terranno le prossime Conferenze di servizio sui Siti di Bonifica di interesse Nazionale della Basilicata(Tito scalo e Val Basento).
Visto che ci sono, decido di tornare alla carica e porre la questione dell’accessibilità di alcune informazioni in materia ambientale, tra queste i verbali delle Conferenze. Dopo aver parlato con l’Ing. Giangrasso, mi smistano ad altro ufficio. A rispondere dall’altro capo del filo, la dott.ssa Anna Claudia Servillo. Faccio presente alla dott.ssa Servillo che da quasi un mese(26 novembre 2009) ho inoltrato una richiesta per poter acquisire i verbali delle Conferenze di Servizio inerenti il Sin(Sito di bonifica di interesse nazionale) Val Basento. La Servillo mi dice che non tutti possono accampare un diritto d’accesso ad atti interni alla Pubblica Amministrazione. Proprio così: “atti interni alla P.A.”
“Vedremo se lei ne ha diritto…le risponderò per iscritto”, aggiunge l’ottima funzionaria del Ministero.
Le faccio notare che gli atti in oggetto(i verbali delle Conferenze) contengono informazioni ambientali che dovrebbero essere accessibili a tutti e che quelle informazioni non possono essere condivise solo tra alcuni privilegiati. La Servillo mi risponde citandomi la legge 241/90. “Per avere accesso agli atti” – mi dice - “bisogna dimostrare un interesse concreto, attuale e preciso. Si vada a leggere la norma...se le piace è bene, e se no la faccia modificare".
Chiudo la conversazione e le parole della funzionaria ministeriale iniziano a frullarmi in testa. “La faccia modificare”!? Se ne avessi il potere lo farei di certo.
“Interesse preciso, concreto e attuale”!? E io che pensavo fosse un diritto di tutti i cittadini poter avere accesso a certe informazioni, che invece vengono trattate come “segreti di stato”.
Il 25 giugno 1998, ad Arhus(Danimarca) viene sottoscritta una “Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale”, ma laDanimarca, si sa, è lontana anni luce dalla nostra Italia e al ministero non sanno nemmeno che esista la cittadina di Arhus.
Eppure, tre anni dopo, con la legge 108/01 l’Italia si allinea e ratifica la Convenzione.
Evidentemente ratificare non significa applicare, e nonostante i proclami dell’ottimo Brunetta, che nel 2008 annuncia il varo dell’”Operazione Trasparenza”, in viale Colombo non hanno mai sentito parlare della Convenzione di Arhus.
A questo punto vi starete chiedendo: “ma quali sono i principi ispiratori di questa benedetta Convenzione?”
Presto detto, la Convenzione di Arhus afferma alcuni elementari principi:
1) Necessità di garantire che qualsiasi persona fisica o giuridica abbia il diritto di accedere all’informazione ambientale detenuta dalle autorità pubbliche o per conto di esse, senza dover dichiarare il proprio interesse;
2) necessità della messa a disposizione di informazioni da parte delle autorità pubbliche e della diffusione dell’informazione ambientale anche tramite tecnologie di informazioni e comunicazioni;
3) necessità di chiarire la portata dell’informazione ambientale comprensiva, in qualsiasi forma, delle notizie sullo stato dell’ambiente, sui fattori, le misure o le attività che incidono o possono incidere sull’ambiente, le analisi costi benefici, l’informazione sullo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana.
Sulla base di tali ampi principi ispiratori, le autorità pubbliche degli stati membri dovrebbero fornire le informazioni ambientali detenute a chiunque ne faccia richiesta, senza indicazione dell’interesse. Le autorità pubbliche dovrebbero anche assistere l’interessato all’informazione, se questi ha formulato una richiesta generica in modo che la possa precisare, raggiungendo effettivamente l’informazione desiderata.
Verrebbe da chiedere alla dott.ssa Servillo e all’ing. Giangrasso, magari anche ai Ministri Brunetta e Prestigiacomo: e adesso come la mettiamo? Interesse, concreto, puntuale e attuale?
E’ possibile che in questo paese la richiesta di accesso ad atti della P.A. a volte si trasformi in una via crucis? E’ possibile che un ministero finisca per assomigliare al Castello di Kafka. Io a recitare la parte dell’agrimensore K non ci sto. Rivendico per me e per tutti i cittadini di questo paese il diritto a poter conoscere per deliberare.
Verrebbe da chiedere al Ministero, all’Ing. Giangrasso, alla dott.ssa Servillo: quali e quanti progetti inerenti i Sin di Tito e della Val Basento sono stati gestiti dal Ministero dell’Ambiente?
Spero di poter ricevere a breve una risposta ufficiale alla richiesta formulata il 26 novembre; intanto, lo ripeto, Viale Colombo e i Ministri Brunetta e Prestigiacomo riflettano sulla Convenzione di Arhus.
A questo punto c’è poco da meravigliarsi se l’Arpa Basilicata ha tenuto per 13 mesi nascoste informazioni ambientali inerenti l’inquinamento della falda acquifera del fiume Ofanto.


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