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Sanità, Ass. Coscioni: No a colpi di mano su pelle dei disabili psichici

23 dicembre 2009

“Nella Regione Lazio non ci sono le condizioni per accreditare i centri Ri.Rei”
Il Messaggero di Civitavecchia ha pubblicato oggi una lettera aperta di Marco Cappato e Simonetta Dezi, rispettivamente segretario e membro della direzione dell’Associazione Luca Coscioni, inviata ieri al Presidente vicario della Regione Lazio, Esterino Montino dove si ricorda che il 31 dicembre scade il termine per l’accreditamento delle strutture sanitarie da parte della Regione Lazio. “Sarebbe - si legge nella lettera - un vero e proprio schiaffo al diritto delle persone disabili di ricevere cure adeguate se si verificasse, come da più parti paventato, l’accreditamento in extremis del Consorzio di cooperative Sociali Riabilitazione e Reinserimento RI.REI, che attualmente “ospita” e dovrebbe prendersi cura di circa 1.200 persone affette da gravi patologie mentali dislocate in sei strutture allocate tra Roma e Provincia’’.
Nella lettera si ricorda che il Consorzio, creato nel 2006 nell’ambito del sistema delle cooperative (Legacoop, Confcooperative e AGCI) per far fronte a un’urgenza di poco più di un mese, di proroga in proroga si è vista attribuire ormai decine di milioni dalla Regione senza gara pubblica di appalto. A fronte di questo denaro, il servizio fornito si può ben descrivere attraverso le 21 segnalazioni dirette ai responsabili della struttura di Santa Severa, sottoscritte complessivamente da molti operatori del Centro e che evidenziano: la frequente carenza di personale, pericolo per l’incolumità delle persone; la frequente carenza di acqua in particolare di acqua calda; la carenza di attività riabilitative e rieducative; l’assenza di adeguate e tempestive cure sanitarie nei pazienti affetti da diverse patologie; l’inadeguatezza dei mezzi, utilizzati per il trasposto dei disabili; infiltrazioni di acqua lurida nella cucina; la carenza di tovaglie, carta igienica, lenzuola e federe. Il tutto documentato attraverso fotografie di pubblica notorietà.
Inoltre per Centro di Santa Severa, è stata revocata l’autorizzazione all’esercizio da parte della regione che a tutt’oggi non è stata eseguita per la mancanza di idonee strutture dove destinare le persone. La determinazione è stata il frutto di accertamenti compiuti dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS) che hanno rivelato “numerose difformità (peraltro già riscontrate dal SISP dell’Asl Roma F nel 25.08.2008) che riguardavano requisiti minimi strutturali ed organizzativi, nonché le destinazioni d’uso degli ambienti, e le insufficienti condizioni igienico sanitarie riscontrate”.


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