Quei ragazzacci dei Radicali sono nuovamente all`attacco, questa volta tirano al cavallone di viale Mazzini. Più precisamente alla sua gamba "sinistra". Hanno infatti denunciato all`Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la RAI, per violazione degli articoli 3 e 7 del Testo unico della radiotelevisione. Nel mirino di Staderini e Pannella Annozero e Ballarò che tra il 9 giugno ed il 31 dicembre, non avrebbe assicurato ai cittadini - come previsto dalla legge - "le condizioni di pluralismo, obiettività, completezza, imparzialità ed apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche". Effettivamente nessun esponente radicale è stato invitato in sei mesi. La trasmissione di Michele Santoro, per la verità, è ormai specializzata nella violazione dell`equilibrio dell`informazione: ha invitato per sei volte rappresentanti dell`ldv (quattro apparizioni per Di Pietro e due De Magistris), contro i sette del PD (di cui solo due per Bersani e una per Franceschini). Si conferma poi la trasmissione più "berlusconiana", occupandosi del Cavaliere ben otto volte contro le tre di Ballarò. Ma anche questo non piace al segretario dei Radicali, Mario Staderini: «L`esclusione dei Radicali è funzionale anche a cancellare dall`agenda informativa, e quindi da quella politica, i temi scomodi indicati dal Presidente Napolitano: le condizioni dei lavoratori aticipi, delle piccole e medie imprese, di anziani e malati, delle vittime della malagiustizia e delle politiche sull`immigrazione, avrebbero in qualsiasi Stato di diritto la priorità informativa. Non è un caso che sulla lotta per la legalità del servizio pubblico ci ritroviamo da soli, con il Partito Democratico e lo stesso Di Pietro di fatto complici del mantenimento dello status quo». Una denuncia che trova ancora una volta conferma nella realtà. Basti pensare al fatto che nei sei mesi di censura nei confronti dei Radicali (accreditati di un 2,2%) è stata ospitata una volta Sinistra e Libertà (1%) e due volte Alleanza per l`Italia (1%). I conti non tornano.