Si è ucciso con una bombola di gas nel carcere di Altamura. Il dramma del primo detenuto suicida del 2010 finisce adesso in Parlamento con un`interrogazione presentata al ministro Alfano. Pierpaolo C. aveva 39 anni e nel carcere in provincia di Bari stava scontando una pena per reati legati al mondo della droga. Si è ucciso usando la bomboletta del gas che l`ha asfissiato. «Il giovane - scrivono i rappresentanti dell`Osservatorio permanente che ha denunciato il caso - è stato rinvenuto, ormai senza vita, ai piedi del letto nella sua cella, dove sembra fosse da solo; vicino al corpo un fornello da campeggio, alimentato da una bombola di gas, di quelli in dotazione ai detenuti». A nulla, secondo la ricostruzione dell`Osservatorio sarebbero serviti i soccorsi del personale della Casa circondariale. «L`ipotesi del suicidio non è stata ancora confermata ufficialmente - prosegue il documento -, ma sembrerebbe al momento la più probabile». Immediate le prese di posizione dei rappresentanti delle associazioni di volontariato giudiziario. «Se si inizia così - dice Ornella Favero direttore di Ristretti Orizzonti - non si può che seguire la scia dello scorso anno, quando il numero dei suicidi ha raggiunto quota 72». Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, ricorda il «sovraffollamento» e rimarca il fatto che «l`11 e il 12 Antigone e i suoi rappresentanti seguiranno ciò che avverrà in Parlamento affinché si prendano decisioni rispettose dei diritti umani». La vicenda del primo suicidio del 2010 finirà anche in Parlamento. A presentare un`interrogazione al ministro Alfano la deputata del gruppo Radicali Pd Rita Bernardini che, ricostruendo quanto avvenuto al carcere di Altamura chiede di riferire «sulla reale consistenza delle morti in carcere» e «se non ritenga che l`alto tasso di suicidi in carcere dipenda dalle condizioni di sovraffollamento degli istituti di pena e dalle aspettative frustrate di migliori condizioni di vita al loro interno».