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Casini, che banderuola

• da Il Giornale del 5 gennaio 2010

di Vittorio Feltri

In attesa del dialogo, che viaggia con almeno un annodi ritardo, arrivano segnali interessanti dall`ex Margherita di Francesco Rutelli ormai uscita dal Partito democratico di Bersani. In una intervista pubblicata oggi dal Giornale, Rutelli dimostra di aver assunto posizioni originali rispetto alla sinistra su vari problemi, ad esempio quello relativo all`integrazione degli stranieri e alla concessione della cittadinanza italiana. Ciò ha un valore politico rilevante in un momento in cui i partiti stanno ripensando alle alleanze allo scopo di presentarsi alle elezioni regionali. A giudicare dalle dichiarazioni rutelliane si ha l`impressione che vi siano più affinità tra l`Alleanza per l`Italia e il Pdl che tra questo e l`Udc di Pier Ferdinando Casini. Troppo presto per trarre delle conclusioni sulla composizione degli schieramenti che saranno in competizione nella prossima primavera, però certi sintomi non varino sottostimati. Un Rutelli come quello che si esprime su queste colonne merita di essere tenuto in considerazione, perché non è distante dalla linea di centrodestra e non sarebbe una follia un inedito apparentamento con lui. Difficile prevedere, nella presente congiuntura, dove andrà a collocarsi Casini i cui umori non sono netti e non consen tono di comprendere a che cosa preludano. E' vero che l`ex presidente della Camera ha sempre detto di tenersi le mani libere riservandosi il diritto a scegliersi i compagni di viaggio secondo convenienza; ma a meno di tre mesi dalla consultazione, sarebbe gradito se affrettasse i tempi delle decisioni. Forse gli elettori amerebbero sapere se votando Udc siano destinati a svoltare a destra o a sinistra. Non per capriccio, per regolarsi. Molto strana l`ambiguità di quest`ala democristiana, più fastidiosa della solita mutevolezza del cosiddetto centro. In Puglia i giochi sono ancora per aria, nel Lazio pure, in Lombardia idem. Evidentemente Casini ha dimenticato quanto lui stesso aveva indicato al proprio partito quando questo stavapernascere. Basta rileggere la «Bozza documento convention programmatica» nella quale al punto uno è scritto: «Il 2 febbraio 2002 i Consigli nazionali del Ccd-Cdu e De hanno approvato il manifesto del nuovo soggetto politico, l`Unione dei Democratici cristiani e democratici di centro, alternativo alla sinistra e saldamente collocato all`interno della Casa delle libertà e del Ppe». Non ci sono dubbi. E se un partito afferma solennemente di esser alternativo alla sinistra e saldamente collocato all`interno della Casa delle libertà non dovrebbe poi avere tentennamenti e allearsi con Berlusconi e non con Bersani. Il documento riportato non risale a un secolo fa, bensì a otto anni orsono e se, nel frattempo, qualcosa fosse mutato nel quadro politico, Casini avrebbe l`obbligo di avvertire la base prima di sposare tesi opposte a quelle adottate alla fondazione dell`Udc; Oddio, in politica accade di tutto e non ci stupiremmo di assistere a un trasloco dei centristi in area Pd; ci auguriamo però che il loro leader si degni di informare subito iscritti ed elettori. Datala situazione, non sarebbe male se, aspettando lumi da Casini, qualcuno provvedesse ad avvicinare Rutelli per negoziare un eventuale suo ingresso nel centrodestra.



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