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"La Bonino? Un nome forte" Il centrosinistra "tifa" Emma

• da La Repubblica - ed. Roma del 6 gennaio 2010

di Chiara Righetti, Giovanna Vitale

"esplora", Nicola Zingaretti: si è dato tempo fino a domani sera per mettere d´accordo i partiti di centrosinistra sul nome del candidato da opporre a Renata Polverini nella corsa delle regionali. Con l´Udc sempre più vicina alla sindacalista Ugl, una soluzione potrebbe arrivare dall´esterno del Pd, con il nome di Emma Bonino.
Stavolta c´è davvero, in campo, Nicola Zingaretti. Ma non come candidato del centrosinistra: piuttosto chiamato dai vertici del suo partito, il Pd, a salvare una situazione ormai allo sbando. Chiaro il mandato che gli è stato affidato ieri da Bersani: «Accertare le condizioni e la candidatura più idonee e coerenti per costruire una nuova e larga alleanza per le regionali nel Lazio». Compito che lui vuol portare a termine in fretta: «Entro giovedì conto di riferire direttamente al segretario nazionale». Anche perché i Democratici sono stretti tra la corsa solitaria di Emma Bonino e un´Udc sempre più vicina nel Lazio alla Polverini: «La ricreazione è finita - incalza il blogger democratico Mario Adinolfi - Bisogna agire ed è questione non di giorni, ma di ore».
Molti sperano che Zingaretti abbia deciso di giocare la partita "pro domo sua", come Francesco Boccia, che in Puglia ha avuto mandato di verificare i consensi sul suo stesso nome. Ma lo staff dell´inquilino di Palazzo Valentini frena. E sostiene che, al contrario, il presidente della Provincia di Roma abbia accettato l´incarico con la certezza di avere le mani libere solo perché la sua candidatura è davvero tramontata. D´altra parte, che la bilancia dell´Udc penda a destra l´ha confermato ieri, chiedendo l´anonimato, un autorevole esponente laziale del partito centrista: «C´è sempre spazio per un colpo di teatro, ma ormai i giochi mi sembrano fatti». Per l´ufficializzazione della scelta bisognerà aspettare il vertice che domani i quadri regionali avranno con i leader Casini, Cesa e Buttiglione, ma anche il sondaggio Ipr Marketing reso noto ieri dall´Udc del Lazio farebbe propendere per la Polverini. Secondo la rilevazione i centristi sarebbero in crescita all´8%, il centrosinistra attestato al 42,5, il centrodestra al 47. Dati che confermerebbero il ruolo di "ago della bilancia" che l´Udc sembra decisa a far pagare caro.
Stando così le cose, al Pd non sembra resti molto margine se non cercare convergenze proprio sul nome della Bonino. Che aspetta («Non mi hanno ancora chiamato»), ma da una posizione di vantaggio. Ieri Zingaretti l´ha detto, fra le righe: «Nel mio ruolo terzo, di mera esplorazione, avrò la possibilità di verificare candidature autorevoli, anche all´esterno del Pd, per costruire una coalizione larga e capace di vincere». L´ipotesi non dispiace agli altri partiti della coalizione. Per Luigi Nieri (SeL), «la Bonino è un nome forte, capace di sfidare autorevolmente la Polverini. Anche se la via maestra restano le primarie, da indire stamattina stessa». Fra l´altro, aggiunge l´Idv, «con i tentennamenti del Pd abbiamo già perso un mese e mezzo». Anzi Stefano Pedica, ormai affezionato ai ticket, lancia se stesso in team con la leader radicale, perché «a questa candidatura manca la matrice cattolica». E aggiunge che il suo partito deciderà il 7 gennaio, con Antonio Di Pietro.
Da parte del Pd, un messaggio in bottiglia ai centristi arriva dal popolare Lucio D´Ubaldo: «Zingaretti deve mostrare coraggio. Apra una discussione sul programma, coinvolga energie fresche, scelga di guardare al centro. L´Udc può svolgere un ruolo importante. L´alternativa infatti è una destra che scivola sempre più a destra: bisogna allearsi per impedire che tutto il potere si concentri nelle mani di Alemanno».



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