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Zingaretti cerca il candidato Pd del Lazio

• da Avvenire del 6 gennaio 2010

di Roberta D'Angelo

La formula del mandato esplorativo convince Nicola Zingaretti, e come a Boccia per la Puglia, i vertici del Pd affidano al presidente della provincia di Roma il compito di «accertare le condizioni politico programmatiche e la candidature più idonee e coerenti per costruire una nuova e larga alleanza per le elezioni regionali nel Lazio». Dopo i tanti rifiuti, Zingaretti accetta, ma senza capitolare. E un sì, il suo, ma solo perché, spiega, «nel mio ruolo terzo di mera esplorazione, avrò la possibilità di verificare candidature autorevoli, anche all`esterno del Pd, in modo da costruire una coalizione larga e capace di vincere». A poche ore, dunque, dalla candidatura di Emma Bonino, capace di raccogliere consensi nella regione, dove i radicali hanno sempre avuto un discreto seguito, il Pd tira l`Asso, anche se è lo stesso presidente della provincia a fissare i suoi paletti. «Da tempo - dice - affermo, infatti, che nel Lazio ci sia la possibilità di trovare nomi eccellenti che possano sfidare con successo le destre. Entro giovedì sera conto di riferire direttamente al segretario nazionale l`esito di questa mia esplorazione». Tempi brevi, dunque, dopo i tanti tentennamenti degli ultimi giorni, in attesa di capire se sarà possibile anche nel Lazio conquistare il consenso dell`Udc, mentre l`Italia dei valori appare molto insofferente per aver creato «le condizioni» per la candidatura di Bonino. «La decisione dei radicali - commenta Stefano Pedica - rappresenta la non politica fatta fino ad ora dal Pd». Eppure la candidatura già più volte annunciata dai pannelliani potrebbe diventare la carta da giocare per il Pd. Se infatti non andrà in porto un accordo con Casini, come accaduto in Puglia, i democratici potrebbero sostenere Bonino, certi che ormai per il Lazio c`è ben poco da fare. Anche se a questo punto Di Pietro reclama spazi e a gran voce. E con i tempi che stringono, nella difficile alchimia di trovare equilibri - di fatto rinviati con la soluzione dei mandati esplorativi - le ultime ore scorrono convulse al Nazareno, dove le questioni aperte restano molte. L’Umbria è tra le più calde, con la candidatura unitaria quasi sfumata. Ancora a sera, ieri, la governatrice Maria Rita Lorenzetti non si era convinta a rinunciare a correre per il terzo mandato. Ma Dario Franceschini non demorde sul suo uomo, Mauro Agostini. E Bersani, che oltre agli equilibri con gli alleati deve curare anche gli equilibri interni, deve ricorrere alle poco amate primarie, per uscire dal pantano. La data più probabile dovrebbe essere il 24 gennaio. Il franceschiniano Agostini ha già raccolto e depositato, come prevede il regolamento regionale del partito, 1.700 firme di iscritti a sostegno della sua candidatura, mentre la bersaniana Lorenzetti, ha presentato un documento sottoscritto da 130 dei 250 membri dell`assemblea regionale del Pd.



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