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Torino, delegazione radicale incontrerà assessore regionale alla Sanità

26 gennaio 2010

 

L’Assessore regionale alla Sanità, Eleonora Artesio, ha accetto di incontrare (domani, mercoledì 27 gennaio, alle ore 15:30) una delegazione radicale composta da Alessandro Frezzato (malato di distrofia muscolare, presidente Cellula Coscioni di Torino), Igor Boni (segretario Ass. radicale A. Aglietta), Domenico Massano (giunta segreteria Ass. radicale A. Aglietta) e Nicola Vono (ipovedente, giunta segreteria ass.radicale A.Aglietta).

 

La delegazione radicale intende illustrare all’Assessore Artesio le seguenti richieste:

 

1. Garantire l'esigibilità del diritto all'assistenza domiciliare delle persone disabili (con personale adeguatamente formato) ed una chiara definizione delle priorità di intervento a cui dovrebbero essere vincolati gli enti gestori, definizione che dovrebbe essere stabilita in modo da garantire agli assistiti la massima autonomia possibile. Ad esempio, è evidente che le prestazioni domiciliari assicurano ai soggetti in difficoltà una libertà di azione di gran lunga superiore e qualitativamente molto diversa rispetto al ricovero in istituto. Provvedere, qundi, anche ad una valutazione complessiva della differenza costi-benefici tra l'assistenza domiciliare e l'ospedalizzazione della persona con disabilità.


2. Prevedere per le strutture assistenziali residenziali standard migliorativi in coerenza sia con l'ICF (sistema di classificazione della disabilitĂ  e della salute) sia con le indicazioni, in termini di inclusione e diritti delle persone con disabilitĂ , introdotte dalla recente Convenzione ONU, con particolare riferimento sia alla capienza massima delle strutture residenziali che alla loro collocazione territoriale, entrambi aspetti fondamentali per riconoscere il diritto all'inclusione, alla salute ed alla promozione umana e sociale delle persone con disabilitĂ .


3. Ampliare il diritto all'esigibilitĂ  di ausili per persone con disabilitĂ  anche finalizzati all'inserimento lavorativo (ad es. videoingranditori sul posto di lavoro, oltre che a domicilio, per disabili visivi).


4. La definizione e l'applicazione di uno strumento tecnico di valutazione multidimensionale per le persone con disabilità omogeneo su tutto il territorio regionale, per valutare in modo aggiornato, secondo le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha introdotto l’ICF, il livello di disabilità che riguarda una persona, superando standard ormai insufficienti. E' necessario, infatti, promuovere la centralità della persona con disabilità ed il suo coinvolgimento nelle scelte che la riguardano, soprattutto a partire da una valutazione capace di evidenziare risorse e potenzialità e che permetta di valutare l'interazione tra persona e contesto di vita. Ad esempio, la Regione Veneto ha disposto che dal 1° gennaio 2010 le Aziende sanitarie locali utilizzino la SVaMDI (scheda valutazione multidimensionale disabili) per la presa in carico personalizzata da parte dei servizi sociali delle persone con disabilità in età adulta.

 

5. Riconoscere il diritto ad una vita affettiva e sessuale come un diritto fondamentale della persona, attraverso la definizione di percorsi ed opportunità che rendano effettivo questo diritto, eventualmente valutando la possibilità di promuovere esperienze che in altri paesi europei sono già avviate da anni (ad es. il riconoscimento e la promozione di “servizi di assistenza sessuale” che da anni esistono in paesi europei quali la Svizzera e la Germania).

 

Per ulteriori informazioni contattare Domenico Massano (3334317208)
 



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