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Caso Crisafulli, Viale: nominare subito un curatore per l antiwelby
Silvio Viale, dirigente radicale e di Exit-Italia, chiede che sia nominato un curatore come fu per Eluana Englaro.

29 gennaio 2010

Silvio Viale, che fa parte delle Direzione Nazionale di Radicali Italiani e dell’Associazione Luca Coscioni, ha diffuso la seguente dichiarazione:

“Prima fece la parte dell’anti-Welby, poi gli chiese scusa. Nel 2008 annunciò di andare a morire in camper sull’Abetone, passando per il Quirinale, ma quando scoppia il caso di Eluana si schiera contro la famiglia Englaro. Ora l’ annuncio di un impossibile viaggio in Belgio, per protestare contro l’assistenza della regione Sicilia, come aveva protestato contro quella della regione Toscana. I bluff e le strumentalizzazioni del fratello e della famiglia di Salvatore Crisafulli sono un’offesa per tutti coloro che si battono per il diritto all’autodeterminazione e per l’eutanasia che, prima di tutto, è una libera manifestazione di volontà e non la morte imposta dai familiare per disfarsene. Nessun medico belga, olandese, lussemburghese o svizzero procederà mai all’eutanasia o all’accelerazione della morte senza almeno una, sebbene ricostruita, chiara e manifesta volontà della persona.

C’è da chiedersi quanto Salvatore Crisafulli sia manipolato dal fratello e dai famigliari. Le sue condizioni cliniche sono quelle di una grave disabilità, una tetraplegia, con minimo stato di coscienza. E’ ora di capire quanto dipenda dalla sua volontà e quanto da quella di altri. Nel caso di Giovanni Nuvoli, che si lasciò davvero morire di fame e di sete, le parole della moglie furono continuamente messe in dubbio. Nel caso di Eluana la Corte di Cassazione chiese la nomina di un curatore speciale. E’ ora di tutelare Salvatore dal fratello e dai famigliari. I carabinieri dei NAS inviati dal Sen. Marino sono praticamente obbligati a valutare, oltre alla qualità dell’assistenza, anche lo stato reale di coscienza e di espressione di volontà di Salvatore.

Dopo le dichiarazioni di Pietro Crisafulli credo che sia inevitabile l’apertura di un’indagine e la nomina di un curatore per tutelare la volontà di Salvatore e per garantire l’assistenza più adeguata. Del resto la questione dell’assistenza ai malati gravi è una delle nostre principali battaglie, inscindibile da quella per il diritto a morire bene, è proprio per questo che, pur comprendendo il disagio della famiglia, non possiamo più tollerare le strumentalizzazioni di Pietro Crisafulli e la mancanza di rispetto per i nostri malati e la loro volontà.”

 

(Silvio Viale 339.3257406)
 



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