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Il grande crack di Morgan

• da Il manifesto del 4 febbraio 2010

di Stefano Crippa

"Signori, la droga, e io ci sono passato, porta solo in tre direzioni che sono negative: l`ospedale psichiatrico, la galera e il cimitero. Non porta a essere un conduttore televisivo". Basteranno le parole di pentimento di Morgan, a far recedere i vertici della Rai dalla decisione di escluderlo dai big di Sanremo, dopo l`intervista rilasciata al mensile Max nella quale il cantante ammetteva di fare «uso regolare» di crack e cocaina «contro la depressione»?
La decisione era già nell`aria nella serata di martedì, «aggravata» dal putiferio delle mille e più irate dichiarazioni «di sdegno» provenienti dal Palazzo e dal Pdl compatto, dopo che il direttore di RaiUno Mauro Mazza e il patron artistico del festival dei fiori, Gianmarco Mazzi, si erano
riuniti in tutta fretta. Va bene la strategia degli scandali montati ad arte, di cui il festivalone fa collezione da tempo immemorabile pur di tener desta l`attenzione, Povia e il suo Luca era gay è di appena dodici mesi fa, purché rispettino uno straccio di sceneggiatura.
Il fatto è che Marco Castoldi alias Morgan, è andato - secondo i vertici Rai, troppo oltre. Ancora più del 2001, quando sul palcoscenico dell`Ariston arrivò insieme ai Blu Vertigo con un pezzo - L`assenzio - dove in una strofa diceva chiaramente che «in fondo se perdi il controllo non fai
niente di male», resistendo (allora), alle pressioni dell`organizzazione che gli chiedeva di cambiare le parole...
Questa volta Morgan ha tenuto un profilo decisamente più basso. Dallo «sconvolto e amareggiato» di prima battuta, si è passati allo stop al blog del suo sito «per non alimentare polemiche». Per poi lasciare il posto nel pomeriggio allo sfogo a viva voce a un`emittente privata, Radio Gioventù: «Sono ancora all`inizio del mio percorso di recupero dalla tossicodipendenza, ma voglio farcela». Aggiungendo nel corso di un`altra diretta, questa volta dai microfoni di Rd 102,5 dove, ospite telefonico del Clandestino di Pierluigi Diaco, di aver «avuto momenti di debolezza, ma sono forte della convinzione che la droga fa male e che la vita è più bella senza sballo». Anche se, sottolinea, non ritiene giusta la sua esclusione: «La mia era una canzone bella, con dei valori. Ma non ho infranto il regolamento, e poi da che mondo e mondo gli artisti hanno latenti problematiche di alcol o droga».
Mazza allora si fa possibilista: «Siamo aperti al perdono. La decisione è stata presa a seguito di quelle deliranti dichiarazioni. Ora dovremmo ascoltare e forse fare altre valutazioni». Il perdono se lo è nel frattempo guadagnato dalla `ministra ggiovane`, Giorgia Meloni, che lo aveva criticato
aspramente e ora gli dice: «Facciamo il tifo per te. Hai l`opportunità di passare da cattivo maestro a esempio positivo per coloro che ti ammirano».
Intanto l`esclusione dalla gara scatena una serie di reazioni, primo della lista il presidente del gruppo Pdl Maurizio Gasparri per il quale «l`esclusione di Morgan pone un argine al degrado morale nel quale la Rai sarebbe incappata». Più «democratica» Alessandra Mussolini, che in «trio» con altredue esponenti Pdl, Gabriella Carlucci e Mariella Bocciardo propone che tutti i cantanti
in gara si sottopongano all`antidoping perché «il festival è un`istituzione e deve rimanere un veicolo di valori sani e trasparenti...». Sic. Uniche voci fuori dal coro quelle del coordinatore nazionale della Fgci Flavio Arzarello che definisce l`esclusione di Morgan «il trionfo dell`ipocrisia», mentre Mario Staderini, segretario dei radicali italiani e Marco Cappato, segretario dell`associazione Luca Coscioni sostengono che «l`ostacolo alla prevenzione dei danni della droga non è Morgan, ma il proibizionismo e i suoi demagogici propugnatori».
Tra i colleghi del cantante milanese, a un «no comment» di Gianni Morandi, fa eco Enrico Ruggeri per il quale la scelta della Raí «è stata inevitabile». Solo Nino D`Angelo chiede la sua rianunissione in gara: «Contro di lui c`è stato un processo troppo breve». E propone una pena alternativa: «fargli fare uno spot contro la droga». Claudia Mori, giurata con Morgan nell`ultima
edizione di X Factor, sostiene trattarsi di «scelta ipocrita. È chiaro che drogarsi sia una delle cose più brutte e sbagliate, ma l`esclusione non fa altro che far sentire dalla parte giusta e allinearsi con il regime politico. E questo allinearsi non mi piace».
 



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