Si proprio i radicali italiani, quelli di Luca Coscioni, di Pier Giorgio Welby, di Beppino Englaro, dei coraggio civile. Di Nessuno tocchi Caino. Quelli di Radio Radicale. La radio grazie alla quale
molti possono conoscere le gesta dei radicali, ma anche di coloro che invece li escludono da qualunque spazio televisivo e radiofonico, che hanno poi la faccia tosta di definire pubblico. Quelli di Enzo Tortora e di Leonardo Sciascia. I giornalisti che raccontavano la verità come Antonio Russo. Quelli della Lista Bonino Pannella e della Rosa nel Pugno, del Partito Radicale Nonviolento transnazionale e transpartito. Quelli che hanno il coraggio come Beltrandi di regola- mentare la par condicio che mai aveva regolato nulla oppure di passare il Natale, il Capodanno, la Pasqua e le feste comandate in carcere, volontariamente sia chiaro, come Rita Bemardini, portando con lei molti colleghi parlamentari, sempre volontariamente s`intende. Non è possibile ignorare l`impegno per il Tibet e quello dei rifugiati Uiguri. Come non ricordare l`amore per Israele senza odio per i Palestinesi che, ben prima di Berlusconi, Pannella chiese fosse incluso nell`Unione europea, così come la Turchia, che i tempi del dibattito dell`ininfluente politica europea rischiano di spingere definitivamente verso la deriva integralista. Insomma l`affermazione permanente della laicità anche se il loro è l`impegno politico spesso più spirituale che si possa vedere in circolazione. Ma allora
perché? 2-Segue