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Emma Bonino in sciopero totale della fame e della sete, in difesa della legalità e della democrazia
Lunedì 22 febbraio conferenza stampa a Milano, sui motivi e sugli obiettivi dell'iniziativa nonviolenta.

Milano, 22 febbraio 2010

• da note di agenzia lette a Radio Radicale

Il ritiro delle liste elettorali della lista Bonino Pannella in tutta Italia? "Lo abbiamo ventilato e continua ad essere ventilato. Se lo avessimo già deciso non farei lo sciopero della sete". Lo ha affermato la candidata del centro sinistra alla presidenza della Regione Lazio, Emma Bonino, interpellata da RadioRadicale. Per denunciare una situazione di "totale illegalità" del processo elettorale, Bonino ha spiegato: "Uno ha davanti tutte le iniziative possibili, ma lotta per scongiurarle".
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"Senza rassegnazione e non per alzare bandiera bianca ho deciso di accompagnare tutte le precedenti denunce sull'illegalità dell'intero processo elettorale con un'iniziativa non violenta dello sciopero della fame e della sete". Lo ha detto la candidata del centrosinistra alla Regione Lazio Emma Bonino ai microfoni di RadioRadicale. "Nei giorni scorsi - ha ricordato Bonino - abbiamo avvertito le più alte cariche dello Stato che si stava puntualmente violando la legge elettorale. Che c'è un regime che precipita in una strage di legalità senza precendenti".
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"Penso che il presidente del Consiglio in questi giorni ha seri motivi per essere preoccupato e irrequieto e fa bene ad averli, anche alla luce di quello che andiamo scoprendo". Così la candidata del centro sinistra alla presidenza della Regione Lazio Emma Bonino ha commentato le dichiarazioni del Premier Silvio Berlusconi su un Pd "estremista e laicista" anche per l'alleanza con i radicali.
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Un'iniziativa "di speranza", "per lottare fino all'ultimo", per chiedere al governo "di trovare una soluzione a questo problema di illegalità". Con queste parole Emma Bonino, candidata alla presidenza della Regione Lazio, ha annunciato che oggi pomeriggio inizierà lo sciopero della sete per combattere contro le illegalità nella raccolta firme per la presentazione delle liste alle elezioni regionali.

"Tutti i comuni devono assicurare la possibilità di raccogliere celermente le firme", ha attaccato Bonino citando l'articolo 4 della legge 43 del 1995. Una circostanza che, a detta della leader radicale, è assolutamente disattesa, al punto che l'ex commissario europeo ha parlato di "istituzioni illegali e respingenti". Secondo i radicali bisogna, dunque, che il Governo scenda in campo e trovi una soluzione per risolvere un problema "perché gli autenticatori, la Rai e i Comuni non fanno il loro dovere". Per questo e "per lottare fino all'ultimo", Bonino ha deciso di iniziare uno sciopero della sete, "per accompagnare la riflessione" delle istituzioni con un segnale. La scadenza per la presentazione delle firme è prevista per la fine di questa settimana e se l'appello dei radicali non dovesse venire accolto, "con strumenti per porre un argine a questa discriminazione, magari abolendo le firme quando un partito ha dei deputati in Parlamento, dimezzando il numero delle firme da raccogliere o allungando i tempi a disposizione come già fatto in passato", i radicali potrebbero ritirare le loro liste. "Lo abbiamo ventilato e continua ad essere ventilato. Se lo avessimo già deciso non farei lo sciopero della sete".
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"Io ho tenuto informato i vertici del Pd dell'andamento della situazione, ne ho parlato in tutti i comizi pubblici e nelle interviste, abbiamo avvertito il Governo, informato il Quirinale. Questa mattina c'era una riunione del comitato elettorale a Roma, ma il nostro interlocutore sono le istituzioni e il Governo". Lo ha detto la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio Emma Bonino ai microfoni di RadioRadicale.
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E' un'iniziativa "di speranza e di lotta": così la candidata radicale alla Regione Lazio Emma Bonino ha definito lo sciopero della fame e della sete che inizierà oggi. Una "chiamata alla democrazia" rivolta al governo affinché intervenga contro "la strage di legalità degli ultimi 8 mesi" che discrimina i radicali in Rai e nella raccolta firme per presentarsi alle regionali.
"Ho posto il problema della legalità e del processo democratico, a partire dalla Rai, fino ai comuni e ai 300 mila autenticatori delle firme che non rispettano quanto previsto dalla legge 43 del 1995", ha spiegato Bonino parlando a Milano a proposito delle presenze politiche nelle trasmissioni Rai e nei tg, del mancato avvio delle tribune politiche, "della manipolazione delle leggi elettorali a campagna in corso" in alcune regioni e dei "sabotaggi" nella raccolta delle firme.
Lo sciopero della fame e della sete è quindi, secondo Bonino, un tentativo "per richiamare le istituzioni a porre un limite a questa illegalità con qualche strumento, anche il decreto legge". Ma "non si tratta di chiedere piaceri a nessuno", ha spiegato Bonino a chi le ha chiesto se non si trattasse di un'accusa anche agli alleati del Pd. L'iniziativa "costosissima e pesante" e che inizierà oggi dopo aver letto le analisi sul suo stato di salute non fermerà la sua campagna per le regionali laziali che "continuerò nei limiti delle mie capacità fisiche". Anche se poi, a chi le chiedeva di un possibile ritiro dalla corsa per il Lazio, è tornata a ripetere: "Decideremo all'ultimo minuto, a livello nazionale, il da farsi".


l'audiovideo della conferenza stampa


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