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Carceri: lettera di Eugenio Sarno a Donatella Ferranti

8 aprile 2010

Roma, lì 8 aprile 2010
 
On. Donatella Ferranti
Capogruppo PD
Commissione Giustizia Camera dei Deputati
 
e p.c.
 
Luigi Angeletti
Segretario Generale UIL
 
On. Angelino Alfano
Ministro della Giustizia
 
On. Andrea Orlando
Responsabile Giustizia del PD
 
On. Dario Franceschini
Capogruppo PD Camera dei Deputati
 
On. Pierluigi Bersani
Segretario del Partito Democratico
 
Gentile Onorevole Ferranti ,
 
abbiamo appreso che, nella sua veste di capogruppo del PD in Commissione Giustizia
della Camera, ha deciso di non accordare la sede legislativa richiesta dal Governo al disegno di
legge in materia di “disposizioni relative all’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive
non superiori ad un anno e sospensione del procedimento con messa alla prova” .
 
Da oggi, infatti, inizierà l’esame in sede referente.
 
Voglia consentirmi, nella duplice veste di Segretario Generale della UIL PA Penitenziari e
di operatore penitenziario, parteciparLe lo stupore, lo sconcerto e la totale avversione per la scelta
operata.
 
La scrivente O.S. ha più e più volte sollecitato l’adozione di misure urgenti , propedeutiche
alla deflazione del gravissimo sovraffollamento delle strutture penitenziarie, che determina
condizioni di inciviltĂ , calpesta la dignitĂ  e nega i diritti delle persone. Per tali ragioni non
abbiamo lesinato appelli alla responsabilitĂ  a chi detiene oneri politici e gestionali.
Eravamo certi, quantomeno piaceva illuderci, che la drammatica realtĂ  delle nostre
prigioni avrebbe potuto indurre il maggior partito dell’opposizione ad una scelta responsabile,
condivisa e consapevole.
 
Aver negato la sede legislativa determinerĂ , di fatto, un incomprensibile, ingiustificato,
irresponsabile allungamento dei tempi utili alla definizione di quelle urgenti e necessarie soluzioni.
Rilevo, inoltre, che tale scelta è in netta controtendenza rispetto alle dichiarazioni che
autorevoli ed eminenti esponenti del PD hanno pronunciato durante i lavori della sessione che il
Parlamento ha voluto riservare alle criticitĂ  del sistema penitenziario, con la conseguente
approvazione delle mozioni sulle carceri.
 
Con tale scelta si chiude la porta alla speranza di quanti hanno, responsabilmente, agito per
evitare una deriva violenta delle proteste e delle tensioni interne.
Avevamo fermamente creduto che l’iniziativa dell’On. Rita Bernardini e del Partito
Radicale denominata Ferragosto in carcere, da noi convintamente sostenuta, avesse potuto
contribuire a scuotere le vostre coscienze e le vostre menti.
 
Avevamo creduto che toccare con mano il disagio, la bruttura, le precarie condizioni
igienico sanitarie, l’invivibilità degli ambienti, la mancanza di spazi, la sottrazione dell’aria,
l’impossibilità di perseguire il fine costituzionale della pena avrebbe indotto una accelerazione
condivisa sulla ricerca delle soluzioni possibili.
 
Invece così non è. Così non avete voluto che fosse.
Al netto delle parole, i fatti dicono questo.
 
Mi permetta, però, ricordarLe alcuni numeri. Dal 1 gennaio di quest’anno : 18 suicidi in
cella; 29 tentati suicidi sventati in extremis dalla polizia penitenziaria (di cui spesso ci si
dimentica); 42 agenti penitenziari, 4 infermieri e due medici aggrediti e feriti; 2 evasioni e tre
tentate evasioni. Innumerevoli le proteste con battiture e incendi di suppellettili . Inquantificabili
gli episodi di autolesionismo. Solo poche ore fa a Porto Azzurro due agenti sono stati sequestrati
dai detenuti in rivolta per protestare contro le disumane condizioni del penitenziario ….
Nonostante questo desolante, preoccupante, imbarazzante, degradante, spregevole quadro
d’insieme le ragioni politiche hanno, evidentemente, sopraffatto i bisogni, le necessità ed il buon
senso.
 
Ne prendiamo atto con rammarico, persino con dolore.
 
VorrĂ  permettermi di affermare con sinceritĂ  impolitica che dopo la grave scelta compiuta
dal PD, ogni parola che sarà pronunciata in relazione alle criticità, al degrado, all’inadeguatezza
del nostro sistema penitenziario non sarĂ  piĂą credibile.
 
Voglio auspicare, e rivolgo accorato appello, che potendo, in ogni momento, concedere la
sede legislativa si voglia rivedere la determinazione assunta e favorire, pertanto, il varo di quelle
soluzioni che, per quanto non esaustive e parziali, contribuirebbero ad alleviare l’attuale
insostenibile situazione dei nostri penitenziari.
 
Mi creda, ne abbiamo bisogno !
Molti cordiali saluti,
 
Eugenio Sarno, Segretario Generale Uil Penitenziari


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