Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mer 15 mag. 2024
  cerca in archivio   COMUNICATI
A Intesa Sanpaolo l'ex ministro Siniscalco

15 aprile 2010

Vuole il caso che nel giorno dell’assalto annunciato della Lega alle banche del Nord spunti la candidatura di Domenico Siniscalco alla presidenza del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo. A designarlo è la Compagnia di San Paolo, il primo azionista della superbanca. Il nome dell’ex ministro del Tesoro del secondo e terzo governo Berlusconi, un «tecnico» in eccellenti rapporti con l’attuale titolare dell’Economia Giulio Tremonti, è stato votato ieri a maggioranza dall’organo direttivo dell’ente torinese presieduto da Angelo Benessia.
«Si tratta di un parere consultivo affinchè nei contatti tra le fondazioni azioniste il presidente Benessia ne sostenga la candidatura», è stato precisato in serata all’agenzia Ansa da fonti della stessa Compagnia che ha indicato anche un secondo nome, il professore della Bocconi Andrea Beltratti. Mentre è previsto già oggi un confronto sul tema tra lo stesso Benessia e Giuseppe Guzzetti, il numero uno della Cariplo, secondo azionista di peso della banca Mi-To.
La scelta della Compagnia, assunta con eccezionale tempismo sul tuonare di Umberto Bossi («prenderemo le banche del Nord»), non ha visto l’unanimità del voto dei consiglieri sulle molte mozioni presentate nella riunione. L’opposizione interna si sarebbe formata non certo sul nome - a Siniscalco tutti riconoscono capacità e prestigio internazionale - quanto sul metodo. Almeno formalmente non spetta alle fondazioni, e lo ha ricordato proprio ieri lo stesso Guzzetti, indicare i nomi per il consiglio di gestione. «Noi abbiamo presentato le liste e eleggeremo il consiglio di sorveglianza. Sarà poi quest’ultimo che dovrà nominare il consiglio di gestione con presidente e vice presidente. Non mi pare che competa agli azionisti. Io di indicazioni non ne farò» - ha detto il presidente della Cariplo richiamando alle regole del sistema di governo dualistico adottato da Intesa Sanpaolo e allo statuto della stessa banca.
Non è ancora detta l’ultima, insomma, sulla reale concretizzazione della nomina Siniscalco alla presidenza del consiglio di gestione. Molto dipenderà dalle valutazioni che spettano al consiglio di sorveglianza che sarà eletto (per la prima volta in un grande gruppo italiano) con il sistema proporzionale puro all’assemblea del 30 aprile e che, di sicuro, vedrà la riconferma del numero uno Giovanni Bazoli. Solo poche settimane fa, interpellato sul pressing che Lega già aveva iniziato a esercitare in campagna elettorale, e in particolare in Veneto e Piemonte, il Professore bresciano aveva replicato «di non aver mai fatto prendere alla banca decisioni influenzate dalla politica». Per l’attuale presidente, primo fautore della fusione e torinese doc, Enrico Salza, la partita potrebbe non essere ancora chiusa, anche se le incognite e gli ostacoli sul suo percorso crescono ogni giorno di numero e misura ed è ormai ufficiale l’orientamento al ricambio della Compagnia e del suo presidente Benessia. Quest’ultimo pare abbia ricucito da poco i rapporti con lo stesso Siniscalco che, a suo tempo, allontanò dalla presidenza del collegio Carlo Alberto.
Torinese, classe 1954, studi classici all’Alfieri, laurea in Giurisprudenza e phd a Cambridge, l’ex ministro del Tesoro (e prima ancora direttore generale del dicastero di via XX Settembre) è stato nominato di recente alla presidenza di Assogestioni e dal 2oo6 occupa ruoli di vertice nella banca d’affari Morgan Stanley della quale è divenuto country head per l’Italia nel 2007. Su iniziativa dell’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi, ha ricevuto nel2005 il titolo di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
E se nessuno pare abbia da ridire sul banchiere di razza designato in Ca’ de Sass’, cresce la preoccupazione per il ritorno in grande stile della politica in banca. E mentre non è ancora conclusa la partita delle nomine nelle due big italiane (Intesa Sanpaolo a fine aprile, Unicredit che sta realizzando la banca unica nei prossimi mesi), l’attenzione e già rivolta ai rinnovi nelle Fondazioni, a loro volta azionisti delle banche, dove la politica locale è da sempre ampiamente rappresentata. Nel mirino ci sono oltre alla Compagnia di San Paolo e alla Cariplo, Cariverona, -Crt, e Cassamarca di Treviso dove la Lega ha chiesto apertamente l’uscita del presidente Dino de Poli.



IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail