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Professioni, Staderini e De Lucia: da Alfano una controriforma corporativa
È necessaria invece una riforma liberale sul modello anglosassone, basata sulla concorrenza, che assicuri servizi migliori per i cittadini

15 aprile 2010

Questa mattina, di fronte al Ministero della giustizia dove erano in corso gli Stati generali delle professioni, si è svolta una manifestazione dei Radicali che contestavano metodo e merito della riforma proposta dal Ministro Alfano.

A margine della manifestazione, Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani e Michele De Lucia, Tesoriere di Radicali Italiani, hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

“Il Ministro Alfano deve spiegare come sia possibile fare una riforma delle professioni che “metta al centro il cittadino”, se a scriverla saranno gli ordini professionali in contrasto con le norme dell’Unione europea e con le indicazioni dell’Antitrust italiano.

La verità è che, anziché una riforma liberale che metta al centro il merito, le capacità e l’iniziativa individuale, si vuole far passare una controriforma fondata sulla conservazione e sul rafforzamento di interessi corporativi, penalizzando ulteriormente le professioni non ordinistiche. L’impresentabile riforma forense in discussione al Senato rappresenta il tentativo di aprire il primo varco in questa direzione.
L’Italia ha bisogno di una riforma delle professioni basata, anziché sulla burocrazia e sugli ordini, sulla concorrenza tra più associazioni di professionisti, garantendo conoscenza ai consumatori.

Alfano oggi ha dichiarato che in Italia ci sono due milioni di professionisti, ma quella cifra si riferisce agli ordini professionali dove peraltro l’iscrizione è condizione per poter lavorare. Segnaliamo al Ministro che i liberi professionisti che svolgono professioni non ordinistiche sono oltre tre milioni e mezzo: la notizia è forse di qualche interesse per il governo?”.


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