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Radicali: Asse politico energetico franco-italo-russo è tumore che mina alla radice l?Unione Europea

15 aprile 2010

  • Dichiarazione di Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) e Igor Boni (Segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
 
“Abbiamo letto su vari giornali del recente incontro tra l’AD di ENI, Paolo Scaroni, e il Presidente di Gazprom, Alexey Miller, che è servito a perfezionare l’ingresso nel progetto per la costruzione del gasdotto South-Stream dell’ente elettrico francese EDF. Non abbiamo letto, invece, alcun commento da parte di esponenti politici. Rispetto alla sponda berlusconiana, nulla da stupirsi: Berlusconi prosegue con grande coerenza il suo feeling con l’ “amico Putin”, a cui si è aggiunto quello per Sarkozy, cementato lo scorso fine settimana a Parigi con la firma di accordi sul nucleare ma anche sull’auto elettrica (vuoi vedere che nei prossimi tre anni la TV ci bombarderà di spot ‘Nucleare = Elettricità = Auto elettrica’ con lavoratori e sindacati sotto costante ricatto?). Rispetto all’opposizione, ci vuole coraggio e determinazione per rimettere in discussione un’intesa ENI-Gazprom nata nel 2006, sotto il governo Prodi (unici bastian contrari, anche allora, i Radicali con un certo Daniele Capezzone - probabilmente il gemello omonimo del Capezzone dei nostri giorni).
 
Ma ogni giorno che passa l’asse politico ed energetico francese-italiano-russo (con le sue propaggini libiche e venezuelane) è un tumore che mina alla radice l’Unione Europea, ipotecando sia un approvvigionamento energetico europeo sganciato da Mosca sia una politica energetica europea che voglia affrancarsi dal nucleare”.
 
Roma, 15 aprile 2010
 
Per informazioni: Manfredi (348/5335305); Boni (348/5335309)


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