Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 16 mag. 2024
  cerca in archivio   COMUNICATI
Carcere, Verdi e Radicali in visita ispettiva al carcere di Genova Pontedecimo. Morelli e Mellano: subito un progetto per le mamme ed i bimbi detenuti.

20 aprile 2010

 

Si è svolta ieri pomeriggio una visita ispettiva di Verdi e Radicali alla Casa Circondariale di Genova Pontedecimo. Cristina Morelli, consigliere regionale uscente e Presidente dei Verdi della Liguria, e Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani, hanno visitato l’Istituto di Pontedecimo come già il 26 marzo scorso avevano effettuato una visita ispettiva alla Casa circondariale di Genova Marassi.

Dichiarazione di Cristina Morelli, Presidente dei Verdi della Liguria, e di Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani:

“Siamo stati accolti a Pontedecimo dal Comandante degli Agenti di Polizia penitenziaria che ci ha accompagnati durante tutta la visita: abbiamo scelto di privilegiare la parte femminile del carcere, dopo aver a lungo parlato con la nuova direttrice dell’Istituto penitenziario, la dottoressa Maria Milano, insediata ufficialmente al carcere dal 2 febbraio. Ieri erano presenti 85 detenuti e 85 detenute: abbiamo anche trovato 3 bambini sotto i tre anni. L’organico degli agenti, che sulla carta dovrebbe essere di 166 persone, vede una forza effettiva di appena 95 agenti, di cui 60 maschi e 35 femmine. L’Istituto registra un ritorno ai livelli di affollamento pre-indulto, con celle nuovamente adibite ad accogliere fino a tre detenuti, anziché 1 come previsto al momento della costruzione: per indicazione ministeriale non si può più parlare di capienza regolamentare e capienza tollerabile, ma certo non sono le parole a cambiare la realtà dei fatti. Dopo la riduzione degli ospiti grazie all’indulto – riduzione che ha permesso lavori di manutenzione straordinaria – nel settembre nel 2008 erano 140, ieri 170. Oltre un terzo sono extra-comunitari. Un’ottantina di detenuti sono classificabili come tossicodipendenti: la responsabile dell’equipe sanitaria ci ha confermato l’utilizzo del metadone, essenzialmente a mantenimento. Al momento sono 12 i pazienti sottoposti a questa terapia. Una dozzina anche i sieropositivi.

Abbiamo visitato i tre piani del femminile, parlando a lungo con le detenute, visitando le celle: riteniamo positivo ed opportuno il progetto – in economia – di realizzare, come già effettuato al maschile, le docce interne a ciascuna cella, utilizzando spazi e possibilità che altri istituti non hanno ed adeguando finalmente la struttura alle prescrizioni regolamentari: si contato sulle dita di una sola mano gli istituti che sono “legali” anche da questo specifico ma determinante punto di vista.

Infine la presenza di mamme con bambini pone a tutti quesiti gravi e non eludibili: le esigenze di sicurezza e di espiazione della pena devono essere commisurate alla realtà e alle situazioni specifiche. Noi, anche dopo questa visita, continueremo la nostra battaglia per case protette e per interventi degli enti locali nel contribuire al miglioramento della situazione nella comunità penitenziaria, ma certo ognuno ha le proprie specifiche responsabilità e per questo auspichiamo che la nuova direzione dell’Istituto sappia trovare soluzioni innovative e più umane, compatibili con la legislazione vigente ma anche con i valori costituzionali.”


 



IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail