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Metro Parma, Zamparutti: I responsabili del fallimento del progetto si assumano le loro responsabilità

3 maggio 2010

  • Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente e prima firmataria dell’interrogazione sulla Metropolitana di Parma (4-06941), dopo le polemiche suscitate in sede locale, ha dichiarato:
“La responsabilità politica, come quella penale, è sempre personale, altrimenti viene meno un principio fondamentale dello stato di diritto. Quindi, ribadisco e rivendico la responsabilità dell’iniziativa parlamentare che è stata intrapresa solo da me e dai miei colleghi Radicali Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci, Maria Antonietta Farina Coscioni e Maurizio Turco. Un atto di sindacato ispettivo espressione della nostra assoluta autonomia politica e di giudizio in quanto delegazione radicale all’interno del gruppo parlamentare del PD, che non ha in questo coinvolto né il PD né tanto meno Carmen Motta, come altre numerose analoghe iniziative sull’uso di risorse pubbliche testimoniano in questi due anni di legislatura.
Nel merito dei quesiti posti nell’interrogazione, oltre che quelle che attendo dal Governo nazionale, risposte precise mi attendo anche dalle forze politiche che governano Parma, invece di polemiche inutili o strumentalizzazioni politiche come quelle comparse sui giornali della città. L’amministrazione di Parma deve rispondere, innanzitutto, almeno per la parte che gli compete, del fallimento del progetto Metro Parma, fallimento che ora non possono pagare né i parmensi né gli italiani tutti. Ora, perché nuovi errori o ulteriori fallimenti non si ripetano, credo sia necessaria la massima trasparenza e, soprattutto, la conoscenza da parte dei cittadini italiani, compresi quelli di Parma, sulla destinazione d’uso di quanto del progetto originario residui. Se, ad esempio, il denaro di cui parla il Sindaco Vignali provenisse da fondi Cipe ex decreto 25 marzo 2010 n. 40 a valere sulla quota parte del finanziamento non ancora erogato, credo sia un diritto mio in quanto parlamentare – e ancor di più un diritto dei cittadini di Parma - sapere e un preciso dovere del Sindaco far sapere per quali “priorità nazionali” (essendo fondi nazionali, seppure allocati a Parma) quel denaro verrà utilizzato e secondo quali meccanismi decisionali conformi alla legge che prevede un coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni.”
 


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