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mar 07 mag. 2024
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Bicamerale Rai. Beltrandi: presentata interrogazioni al D.G. Rai Masi per chiedere maggiore informazione sul cd ddl svuotacarceri ed interrompere la esclusione dei radicali e di Bernardini dalle trasmissioni e dai tg Rai
Dichiarazione di Marco Beltrandi, radicale, componente della Commissione di Vigilanza sulla Rai

12 maggio 2010

Il deputato radicale eletto nelle liste del PD, Marco Beltrandi, ha depositato in Commissione bicamerale un’interrogazioni rivolte al Direttore generale Masi.
Beltrandi ha sostenuto che “da 28 giorni, Rita Bernardini ed altri 8 militanti e dirigenti radicali - Valter Vecellio, Donatella Corleo, Lucio Bertè,Donatella Trevisan, Michele Capano, Claudio Scaldaferri, Yasmine Ravaglia - hanno intrapreso uno sciopero della fame per far sì che i diritti umani dei detenuti vengano rispettati e che non ci siano mai più morti, uccisioni e suicidi in carcere.”.
Come sempre i vari soggetti ed esponenti politici radicali, in particolare la persona di Marco Pannella, questa volta in buona compagnia di Rita Bernardini, continuano ad essere sistematicamente oggetto di ostracismo televisivo.
Beltrandi afferma che “non solo i Tg, nel corso di un mese, hanno praticamente ignorato l’azione politica ed istituzionale di Rita Bernardini e del movimento radicale tutto ma, tra i tanti programmi di approfondimento politico, tutti hanno brillato per la totale assenza di un dibattito, sia pur sommario, sull’emergenza carceraria italiana”.
Tutto ciò impedisce agli italiani la conoscenza della reale gravità e pericolosità della situazione carceraria italiana. La Rai preferisce trincerarsi dietro slogan come ddl “svuotacarceri”, ignorando la tremenda realtà dei numeri: secondo i dati ufficiali, al 30 aprile 2010, il numero dei detenuti è salito a 67452 a fronte di una capienza regolamentare di 44066. È di nuovo emergenza, come era facilmente prevedibile già all’indomani della concessione dell’indulto (estate 2006), visto che quel provvedimento non è stato accompagnato da un significativo mutamento delle politiche penali che privilegiasse il ricorso, nella misura più ampia possibile, a sanzioni non detentive.
Prosegue Beltrandi: “Quando, in estate, si correrà oggettivamente il rischio di proteste, o peggio, di rivolta tra i detenuti, cosa proporranno i politici di regime? Cosa racconteranno i giornalisti Rai? L’ennesima, frettolosa, notizia parziale? Speriamo non si celi ancora la verità: il tappo del sistema penitenziario sta per saltare, col rischio che le carceri italiane diventino terreno di rivolta dovuta al sovraffolamento dei detenuti, agli scarsi agenti, ai pochi educatori con l’ulteriore rischio di ennesimi, quasi annunciati, suicidi”


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