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Scarcerato il ragazzo del pestaggio la procura: abusi su Gugliotta

• da la Repubblica del 13 maggio 2010

di Elsa Vinci

 

Euforico, «felice». Stefano Gugliotta, il ragazzo picchiato dalla polizia la sera della finale di Coppa ltalia, lascia Regina Coeli al tramonto. «Non ci sono esigenze cautelari» scrive il gip che accoglie la richiesta di scarcerazione avanzata dalla procura ieri in mattinata. Il video diffuso su youtube, una quindicina di testimonianze, hanno convinto il pm Francesco Polino e l’aggiunto Pietro Saviotti a scrivere che il giovane «è stato vittima di un atto arbitrario della polizia» che giustificherebbe «una reazione legittima».
Stefano resta sotto inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale, ma sul registro degli indagati finisce il poliziotto del reparto mobile filmato mentre sferra un pugno al ragazzo. L’accusa è lesioni volontarie aggravate. Questo è solo il primo dei provvedimenti della procura nell’inchiesta sul pestaggio. Delicata la posizione di un secondo agente, che dice di aver «preso a calci solo il motorino» di Gugliotta. Il pm sta valutando anche la condotta di altri due poliziotti.
Stefano era in cella con il senatore Pedica dell’Idv quando gli hanno detto che poteva uscire. Senza nemmeno guardarsi allo specchio si è tolto un dente che gli hanno attaccato in carcere al posto di quello che le botte gli avevano fatto saltare. «Ora andrò a farmi curare da un dentista vero».
Il ragazzo è pieno di lividi, segni di manganellate sulla schiena e su una coscia, i punti di sutura chiudono un taglio al centro della testa. Fuori lo aspettano la famiglia e gli amici. «Stefano sei grande». Un urlo lo accoglie quando si apre la porta carraia di un’uscita laterale di Regina Coeli. Gugliotta, 25 anni, lascia il carcere a bordo dell’auto del suo avvocato.
Dopo sette giorni. Non ha quasi mai dormito ed è diventato preda di tic nervosi. «Ma da oggi non magno più» aveva annunciato alla madre in mattinata. Sciopero della fame per protesta. Dopo l’ennesima notte insonne. Stefano ha scritto una lettera di quattro pagine che non ha nemmeno potuto consegnare ai genitori in visita. Un inno «al silenzio» in cui parla delle sue paure per la famiglia, per il lavoro, per la vita che sarà.
La procura nel motivare la richiesta al gip Aldo Morgigni ha fatto riferimento all’articolo 393 bis del codice penale che sancisce la non punibilità di una persona per oltraggio a pubblico ufficiale quando questo «ha ecceduto con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni». Il gip ha firmato la scarcerazione ribadendo però la resistenza ai poliziotti. Il giovane avrebbe colpito con calci alcuni agenti, pare per tentare di fuggire dal cellulare della polizia. Se sarà accertata le responsabilità di uomini in divisa, il Viminale si costituirà parte civile. Ma durante il question time il ministro Elio Vito ha ricordato con una forte sottolineatura i precedenti penali di Gugliotta, provocando polemiche. «Sconcertante», commentano i radicali. «Stefano è uscito grazie al coraggio dei testimoni- dice l’avvocato Cesare Piraino- che si sono coraggiosamente offerti e hanno consegnato i video».


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