I SILENZI DEL GOVERNO
I RICATTI DELLA LEGA
Valter Vecellio
DIREZIONE NAZIONALE RADICALI
Con la morte di Eraldo Di Magro, che si è impiccato nel carcere di Como, e quella di un detenuto bulgaro, nel carcere milanese di San Vittore, sono 102 i detenuti suicidi negli ultimi 18 mesi. Il segretario della Uil-Penitenziari Eugenio Sarno denuncia: «Le recenti polemiche tra membri del Governo contribuiscono ad
allontanare i tempi per quelle soluzioni sempre più urgenti e necessarie. E un bruttissimo segnale che deprime ancora di più il personale: comincia a radicarsi l’idea che si opera in solitudine nel più completo abbandono e disinteresse».
Nel frattempo il governo, prigioniero di veti e demagogie della Lega è paralizzato. Il "piano carceri"
è in gestazione da un anno e mezzo, ma non si sa in cosa consista. Il ministro della Giustizia promette, come fa da un anno, che si stanno predisponendo 21.479 nuovi posti, annuncia che saranno assunti
duemila nuovi agenti; ma non una parola sui tempi di attuazione del "Piano", le modalità , i costi, i luoghi; ancor più silenzioso sulle carceri date in appalto, nel 2005, con procedura d’urgenza e segretezza, non ancora terminate - e sono trascorsi già cinque anni - appaltate in alcuni casi a ditte che fanno capo ad elementi di quella "cricca" su cui stanno indagando i magistrati di Perugia.
Discorso a parte, il ddl in discussione alla Camera: demagogia e speculazioni a gogò. La Lega evoca il rischio di un aggravamento della situazione ordine pubblico. Previsioni non si sa bene su cosa fondate, e illogiche: un pregiudicato cui mancano solo 12 mesi prima di essere libero, se posto agli arresti domiciliari, starà ben attento a non "sgarrare" ha tutto da guadagnare... Nel frattempo è caduto il cosiddetto "automatismo". Sarà il giudice a decidere o meno se mandare ai domiciliari un detenuto applicando le misure alternative. Ma lo poteva fare già , non c’è bisogno di un ddl.
Per alleggerire davvero le carceri occorrerebbe eliminare la detenzione per alcune ipotesi di reato come il decreto di espulsione o alcune condotte legate alla tossicodipendenza. Le carceri si svuoterebbero di alcune migliaia di persone che non fanno altro che entrare e uscire, perché non sono ritenuti
pericolosi e per le quali sarebbe più utile la sistemazione in altre strutture.
Intanto, la deputata radicale eletta nel Pd Rita Bernardini e un’altra dozzina tra militanti e dirigenti radicali da quasi un mese sono impegnati in uno sciopero della fame: per aiutare chi deve decidere, a farlo. E’ un "allarme" accorato e preoccupato: presto sarà estate; e d’estate tutti i problemi nel carcere crescono, incancreniscono, con sviluppi ed evoluzioni pericolose, incontrollabili. E' questo che si vuole?