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Se il carcere diventa pena di morte

• da L'Unità del 14 maggio 2010

di Valter Vecellio

I SILENZI DEL GOVERNO
I RICATTI DELLA LEGA
Valter Vecellio

DIREZIONE NAZIONALE RADICALI

Con la morte di Eraldo Di Magro, che si è impiccato nel carcere di Como, e quella di un detenuto bulgaro, nel carcere milanese di San Vittore, sono 102 i detenuti suicidi negli ultimi 18 mesi. Il segretario della Uil-Penitenziari Eugenio Sarno denuncia: «Le recenti polemiche tra membri del Governo contribuiscono ad
allontanare i tempi per quelle soluzioni sempre più urgenti e necessarie. E un bruttissimo segnale che deprime ancora di più il personale: comincia a radicarsi l’idea che si opera in solitudine nel più completo abbandono e disinteresse».
Nel frattempo il governo, prigioniero di veti e demagogie della Lega è paralizzato. Il "piano carceri"
è in gestazione da un anno e mezzo, ma non si sa in cosa consista. Il ministro della Giustizia promette, come fa da un anno, che si stanno predisponendo 21.479 nuovi posti, annuncia che saranno assunti
duemila nuovi agenti; ma non una parola sui tempi di attuazione del "Piano", le modalità, i costi, i luoghi; ancor più silenzioso sulle carceri date in appalto, nel 2005, con procedura d’urgenza e segretezza, non ancora terminate - e sono trascorsi già cinque anni - appaltate in alcuni casi a ditte che fanno capo ad elementi di quella "cricca" su cui stanno indagando i magistrati di Perugia.
Discorso a parte, il ddl in discussione alla Camera: demagogia e speculazioni a gogò. La Lega evoca il rischio di un aggravamento della situazione ordine pubblico. Previsioni non si sa bene su cosa fondate, e illogiche: un pregiudicato cui mancano solo 12 mesi prima di essere libero, se posto agli arresti domiciliari, starà ben attento a non "sgarrare" ha tutto da guadagnare... Nel frattempo è caduto il cosiddetto "automatismo". Sarà il giudice a decidere o meno se mandare ai domiciliari un detenuto applicando le misure alternative. Ma lo poteva fare già, non c’è bisogno di un ddl.
Per alleggerire davvero le carceri occorrerebbe eliminare la detenzione per alcune ipotesi di reato come il decreto di espulsione o alcune condotte legate alla tossicodipendenza. Le carceri si svuoterebbero di alcune migliaia di persone che non fanno altro che entrare e uscire, perché non sono ritenuti
pericolosi e per le quali sarebbe più utile la sistemazione in altre strutture.
Intanto, la deputata radicale eletta nel Pd Rita Bernardini e un’altra dozzina tra militanti e dirigenti radicali da quasi un mese sono impegnati in uno sciopero della fame: per aiutare chi deve decidere, a farlo. E’ un "allarme" accorato e preoccupato: presto sarà estate; e d’estate tutti i problemi nel carcere crescono, incancreniscono, con sviluppi ed evoluzioni pericolose, incontrollabili. E' questo che si vuole?



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