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Afghanistan. Perduca: affrontare mandato missioni non solo quando cadono italiani. In Afghanistan basta proibizionismo

17 maggio 2010

 

  • Dichiarazione del Senatore Radicale Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito:
 
"Nell'esprimere anche a nome del Partito Radicale il cordoglio ai famigliari dei due militari vittime dell'attentato odierno, mi trovo a concordare con quanto auspicato dal Ministro Calderoli ma... bisognerebbe che sapesse che è ormai un anno che in occasione della proroga del finanziamento della partecipazione italiana alle missioni militari internazionali in Senato in molti chiediamo un dibattito che affronti nel merito il mandato delle varie missioni in cui sono presenti i militari italiani.
 
Se da un lato infatti ve ne sono alcune come quella di Cipro dove la nostra risibile presenza (quattro carabinieri disarmati per controllare un cessate il fuoco dove non si spara da oltre 35 anni!) viene rinnovata con immotivata inerzia, dall'altra come in Libano e Afghanistan abbiamo circa 5000 italiani su fronti dove spesso occorre rispondere al fuoco. Se la componente militare resta purtroppo ancora fortemente necessaria per garantire un minimo di stabilità per ricostruzione e sviluppo, vi sono alcuni aspetti fondamentali, come l'oppio in Afghanistan, che il Governo continua a espungere dalla riflessione su quel paese che invece viene annunciata dall'Ambasciatore Aragona alla Nato. 
 
Occorrerebbe che i fallimenti delle politiche di eradicazioni dell'oppio afgano, prima fonte di finanziamento per insorgenti e terroristi, non trovassero come risposta il Governo che dà parere favorevole a ordini del giorno del partito del Ministro Calderoli che vogliono rafforzare le politiche proibizionistiche. In onore del lavoro dei nostri militari, occorre che la politica si assuma la responsabilità di rivedere ciò che non funziona, e il proibizionismo è una politica criminogena in tutto il mondo da oltre 50 anni. Senza quel tipo di revisioni non possiamo che aspettarci ulteriori lutti e uno scarsissimo e lentissimo progresso.
 


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