Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 09 mag. 2025
  cerca in archivio   RASSEGNA STAMPA
Casta, finora solo fumo

• da Europa del 18 maggio 2010

di Mariantonietta Colimberti

 

Periodicamente, in Italia, qualcuno propone di tagliare gli stipendi della o delle categorie individuate in quel momento come detentrici di privilegi. È accaduto in passato con i "pensionati d’oro", è accaduto con i manager delle grandi aziende e delle banche, è accaduto con magistrati e componenti delle Authority è accaduto persino con personaggi e artisti della televisione di stato. Dichiarazioni di fuoco, poi il silenzio.
Negli ultimi anni, "casta" per eccellenza è quella dei politici. E non per colpa o merito dell’omonimo libro di Stella & Rizzo, il cui successo, anzi, è stato decretato proprio dal fatto che riempiva di contenuti un sentimento di protesta diffuso. Fatti concreti, pochi. A ridurre gli stipendi dei ministri del 30% fu il secondo governo Prodi - lo ha ricordato ieri Enrico Letta - lo stesso che annoverava fra i suoi ministri Vincenzo Visco, uno dei pochi che abbia davvero cercato di stanare gli evasori, "Dracula" per l’allora opposizione, ma poco popolare anche tra i suoi colleghi. Il vicesegretario del Pd ha giudicato «insufficiente» la proposta di Roberto Calderoli di tagliare del 5% gli stipendi di parlamentari e ministri: «I costi della politica vanno tagliati molto di più perché vanno riportati entro la media europea». Proprio Letta, da candidato alle primarie del Pd, nell’estate del 2007, aveva proposto di eliminare il privilegio delle pensioni dei parlamentari, riconducendole, per l’appunto, alle regole in vigore nei paesi Ue. Inutilmente.
Adesso, però, il governo che vede come il fumo negli occhi tasse e balzelli e che ha sempre promesso di ridurre le imposte senza farlo, dovrà "mettere le mani nelle tasche degli italiani". È probabile che se ne vedranno delle belle. Perché dopo l’uscita di Calderoli, è arrivato Bossi con la proposta di tagliare gli stipendi dei magistrati, poi è insorto Brunetta terrorizzato dalle voci che indicano gli statali come la categoria da colpire, esponenti dell’Anm e del Csm hanno fatto rilevare che un magistrato guadagna meno di un commesso della camera.
Calderoli ha ribadito ieri che il taglio del 5% è analogo a quanto fatto da altri governi europei, e in effetti la prima misura annunciata dal governo Cameron-Clegg in Gran Bretagna è stata quella dell’autoriduzione dello stipendio. Anche la Spagna sta prendendo decisioni "lacrime e sangue", per non parlare delle misure d’emergenza già adottate dalla Grecia. «Sono d’accordissimo con i tagli - ha detto Pierluigi Bersani - purché non ne facciano una foglia di fico, perché a volte per indorare la pillola si fanno operazioni demagogiche dopo di che si dà la bastonata».
Tremonti, per ora, tace. Sarà interessante vedere, alla fine, quali saranno i tagli "veri", visto che dall’insediamento del governo Berlusconi le spese di palazzo Chigi sono esplose e anche quelle della camera dei deputati, come denunciato dai radicali.


IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail