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mar 10 set. 2024
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Un'Italia nuova

• da Lab il socialista del 19 maggio 2010

di Luigi Iorio

 

Sabato 15 maggio, presso la casa delle donne a Roma, si è svolta una assemblea pubblica non precostituita, promossa dalla Federazione dei Giovani Socialisti, dal nome: Disegnamo un Italia nuova. Lo spirito dell’iniziativa era quello di riaprire un di un dialogo tra laici, liberali, socialisti e repubblicani svanito dai tempi della rosa nel pugno. A guardare la partecipazione in sala,ed i nomi i nomi dei partecipanti sembra che l’intuizione dei giovani socialisti sia sia stata giusta. Tra i tanti interventi che si sono succeduti,tutti registrati indiretta da radio radicale, non possono passare inosservati quelli di Marco Pannella,Angelo Bonelli, Marco Cappato, Pier Paolo Segneri, Valeria Manieri, Gianluca Quadrana, Ferdinando Pastore e Marco Cappato, e tanti altri esponenti del mondo giovanile liberale e repubblicano.
I lavori sono stati aperti, dal giornalista Aldo Torchiaro, il quale ha aperto i lavori mettendo da subito del pepe al dibattito ponendo infatti la domanda se una forza liberai-socialista in Italia abbia ancora uno spazio politico. In seguito sono intervenuti Bobo Craxi e Marco Pannella. Il primo ha affermato che già da subito si dovrebbe lavorare all’individuazione di un candidato di area per le prossime primarie del centrosinistra,mentre l’instancabile Pannella ha asserito che proprio in quell’assemblea un "seme è stato piantato, poi la natura dovrà fare il suo corso".
Con la metafora della natura Pannella,ha voluto indicare la strada secondo lui più giusta,e cioè una lotta politica basata su temi reali che affliggono il paese. Se si riuscirà a trovare ad intraprendere questa
strada comune in funzione della politica, allora la natura trasformerà il seme in una pianta che darà i propri frutti. In ultimo sia Angelo Bonelli che Marco Cappato hanno ribadito come le geometrie politiche, i progetti politici non siano più possibili in laboratorio o con geometrie politiche, e l’elettorato lo dimostra con il progressivo aumento dell’astensione, ecco perchè sin dalle prossime settimane sarebbe opportuno fare un fronte comune,non per costruire dei contenitori, ma con l’intento di trovare convergenze su temi come: il referendum a difesa dell’acqua pubblica,porre con maggiore forza la peste sociale del sovraffollamento delle carceri e contrastare l’antiproibizionismo.


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