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È «convinto di avere agito ancora una volta nell’interesse del pubblico» per «sperimentare nuovi formati televisivi», Michele Santoro, che ha scritto ai telespettatori sul blog di AnnoZero. Il pubblico però non ha reagito benissimo: dal web a Facebook si sente tradito per la buonuscita, e orfano del programma difeso anche in piazza. Il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli è duro: «Molti colleghi si chiederanno come uno di loro, uno dei più bravi, abbia potuto chiudere la sua partita con l’azienda».
Annozero va avanti per quattro puntate fino al 10 giugno. Difficile rimpiazzare Santoro in tv; al settimo
piano di Viale Mazzini si arrovellano, ma dicono che «non sarà sostituito», magari per un anno non verrà colmato il vuoto di AnnoZero su RaiDue se non, saltuariamente, proprio con Santoro e le sue docufiction da gennaio. Il direttore di RaiDue, Liofredi, è in bilico e potrebbe essere sostituito da Lo Maglio. I nomi per i talk show sono di destra: Belpietro in primis, poi Paragone che dà già prova di faziosità leghista con
l’Ultima parola, il Dg Masi farebbe anche avanzare in prima serata Monica Setta. La voce di un salto di rete di Floris è «pazzia», dice il direttore di RaiTre.
DIFFICILE SOSTITUIRLO
Perché Santoro ha risollevato le sorti di RaiDue e delle entrate pubblicitarie con una media del 20% di ascolti. Nell’accordo sono previste 14 serate: 5 docu-fiction (10 nei due anni) più 2 miniserie da 2 puntate. Per queste ultime aspetta a braccia aperte Antonio Di Bella, direttore di Raitre che aveva già offerto spazio al giornalista. Santoro, come Vespa, consegnerà alla Rai le puntate «chiavi in mano», prodotte da una sua società , dicono, per un milione a fiction, quindi 7 milioni.
Costi di mercato (arrivano anche a 1 milione e 8) che, uniti alla buonuscita da 2 milioni e mezzo circa, impressionano l’opinione pubblica. Indignati Udc e ldv, alcuni nel Pd e i radicali: la «Velina Rossa» di Laurito punzecchia: tanti soldi per accontentare Berlusconi, il castello di cartapesta è crollato, di fronte al vil denaro...». Una prova dell’inconsistenza delle voci sull’ingresso societario di Santoro nella dalemiana RedTv. Più realistica una sua collaborazione con Sky.
A rimanere di stucco alla notizia del divorzio è stata anche la redazione di AnnoZero; l’unico a sapere della trattativa era Sandro Ruotolo. Ieri Santoro ha parlato alla sua squadra, al lavoro per la puntata di oggi dedicata ai preti pedofili. Lo hanno ascoltato, tra la delusione di Marco Travaglio che si riprende: «E normale che non me lo abbia detto. Sono fatti suoi ed è giusto che la cosa la gestisca lui»; l’ansia e le speranze di molti perché «Michele è uno che non si ferma mai» e «non ha mai lasciato a terra nessuno».
Il giorno dopo l’exploit di Raiperunanotte a Bologna Santoro ha confessato agli amici di essere «stanco», dopo il blocco dei talk show in campagna elettorale, le intercettazioni di Trani, le lettere di Masi che lo inchiodava alla responsabilità legale (spinto da Innocenzi dell’Agcom). E se alti dirigenti Rai dicono che «Santoro è un brend», d’altra parte attendevano la sentenza della Cassazione sul ricorso Rai al reintegro. Che decade con la sua uscita.
RAINEWS SCIOPERA
Continua la protesta dei redattori di RaiNews24, che fatica a tornare visibile sul canale 42; per ora è confermato lo sciopero il 31. «La Rai deve chiedere scusa ai telespettatori per l’oscuramento del canale» chiedono con l’Usigrai e la Fnsi, e le scuse da Masi per aver bollato come «pretestuosa e inaccettabile» la protesta. Gli manderanno le 3000 mail, sulle quali il viceDg Leone ha ironizzato: «Sono dei vostri parenti».