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Guardie zoofile uccise, Zamparutti: presentata interrogazione parlamentare

20 maggio 2010

Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente, sull’omicidio di due guardie zoofile Paola Quartini (58 anni) del Nucleo guardie particolari giurate della LIPU di Genova ed Elvio Fichera (72 anni) della Associazione Amici Animali Abbandonati  per mano di Renzo Castagnola, custode di un canile sottoposto a un'ispezione e in possesso di armi in quanto cacciatore, che successivamente al duplice omicidio e al ferimento della moglie si è poi tolto la vita, ha presentato un’interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Interno, della Salute e dell’Ambiente.
La parlamentare radicale ha in proposito dichiarato: “Questa triste vicenda deve portare  a maggiori controlli su detenzione e possesso di armi, per il quale si dovrebbe tenere conto dell'equilibrio mentale del possessore di tali licenze, equilibrio che si esprime anche nel modo di trattare, non solo le persone, ma anche gli animali. Né questa vicenda può portare a forme di delegittimazione delle guardie zoofile volontarie, quanto piuttosto ad una loro valorizzazione e massima considerazione. Le forze di maggioranza, in parte bramose di estendere il porto d'armi a sedicenni riflettano se non sia il caso di  rivedere piuttosto le attuali norme che consentono la detenzione di veri e propri arsenali.”
Segue testo interrogazione

Interrogazione a risposta scritta 4-07251

ZAMPARUTTI, FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BERNARDINI, MECACCI e BELTRANDI. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

il 12 maggio 2010 a Sussisa, frazione di Sori sulla riviera genovese di Levante, Paola Quartini (58 anni) del Nucleo guardie particolari giurate della LIPU di Genova ed Elvio Fichera (72 anni) della Associazione Amici Animali Abbandonati, sono stati uccisi dal Signor Renzo Castagnola che successivamente al duplice omicidio e al ferimento della moglie si è poi tolto la vita;

i due volontari si erano recati sul luogo in esecuzione di un provvedimento rilasciato dalla competente AutoritĂ  Giudiziaria e su delega di quest'ultima per procedere al sequestro dei cani detenuti in condizioni igieniche precarie nel canile di proprietĂ  del Castagnola;

i due volontari, secondo quanto riportato dalla sezione Lipu di Genova, si erano recati presso l'abitazione e il canile del Castagnola alla regolare presenza di due agenti della polizia municipale e due Carabinieri della locale stazione;

la Sezione Lipu di Genova ed anche una vicina di casa non volontaria sostengono che la Quartini, giĂ  consapevole del potenziale rischio di una reazione violenta del Castagnola, aveva richiesto prudenzialmente la presenza delle forze dell'ordine nell'operazione che avrebbe dovuto portare al sequestro dei cani presenti nella struttura del Castagnola;

le guardie zoofile, con alle spalle una storicitĂ  di servizio che risale al 1938, seguono specifici corsi di addestramento e spesso operano senza il deterrente dell'arma di servizio in quanto il rilascio del titolo autorizzativi viene negato sulla scorta di quelle che agli interroganti appaiono discutibili interpretazioni degli uffici addetti, forse generate dalla non conoscenza del reale servizio operativo svolto -:

se, a seguito di questo gravissimo atto si intendano attivare puntuali controlli sulla regolaritĂ  della detenzione e del possesso delle armi da fuoco e relative munizioni, facendo particolare riferimento alla salute psicofisica e all'equilibrio mentale dei possessori di tali licenze, ivi compresi anche gli atti violenti o disumani nei confronti delle persone e degli animali, anche se quest'ultimi dovessero essere di specie cacciabili, in quanto, anche tali atteggiamenti sono indicativi della personalitĂ  dei soggetti destinatari;

se sia stata verificata la regolare detenzione e licenza delle armi da fuoco del Castagnola, e se quindi lo stesso fosse in possesso di regolare autorizzazione di detenzione di armi - che deve essere immediatamente comunicata al commissariato di polizia o al Comando dei Carabinieri, in base all'articolo 38 Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773 - e se, come previsto dagli articoli 11, 12 e 43 dello stesso Testo unico, riguardanti condanne penali o altre situazioni ostative al rilascio delle autorizzazioni per la detenzione e licenza, non si fosse invece verificata una delle suddette condizioni;

se non si intendano assumere iniziative volte a modificare, a seguito di questo e di altri numerosi episodi similari, ormai divenuti di troppa attualità, la normativa che consente a chi è in possesso della licenza la detenzione di 3 armi comuni da sparo, 6 armi sportive, 8 armi artistiche o rare ed un numero illimitato di fucili da caccia, considerato che tale normativa consente la potenziale creazione di veri e propri arsenali, e che un alto numero di delitti viene effettuato con armi legalmente detenute in virtù di tale normativa;

se non si ritenga opportuno rivedere l'interpretazione che ha consentito la nomina di guardie zoofile estendendo le prerogative sancite dal decreto del presidente della Repubblica 31 marzo 1979 per le guardie zoofile dell'ENPA a soggetti dipendenti da altre associazioni non menzionate in tale decreto del Presidente della Repubblica specifico per l'ENPA, onde evitare ulteriori confusioni che sono giĂ  da tempo in atto;

tenuto conto che il Ministero dell'interno con interpretazione normativa ha estesa ad altri soggetti, oltre all'Enpa, la possibilità di richiedere la nomina con decreto prefettizio di guardie particolari giurate ai sensi dell'articolo 6, comma 2, della legge 20 luglio 2004, n. 189, se non si ritenga necessario ed opportuno prevedere, per tali nuovi soggetti, il processo di formazione qualificante e specifico seguito dal 1938 per le guardie zoofile ENPA nonché una regolamentazione numerica come previsto per le stesse guardie zoofile ENPA;

se non si intendano assumere iniziative volte a rivedere la disciplina sulle qualifiche e funzioni che gli operatori di vigilanza sui reati verso gli animali e del loro habitat chiamate guardie zoofile, debbano avere nelle attivitĂ  dirette alla salvaguardia e rispetto delle normative vigenti al fine di non essere di continuo delegittimate anche nei confronti degli stessi cittadini, ricordando che quanto svolto da tali operatori viene dal volontariato e senza alcun onere per lo Stato;

se non si ritenga opportuno riesaminare la procedura di rilascio di porto d'armi per le guardie zoofile ENPA alle quali alcune prefetture oppongono diniego con la motivazione che «l'attività non implica uno specifico obbligo di esposizione al rischio dell'incolumità personale» rammentando che purtroppo alcune guardie zoofile dell'Enpa sono decedute in servizio ed altre sono state oggetto di tentativi d'omicidio o di minacce gravi e che le Guardie Zoofile ENPA operano abitualmente con la finalità di contrastare abigeato, cinomachie, bracconaggio, corse clandestine nonché le attività riconducibili alla vasta area dell'ecomafia e zoomafia;

se non si intenda promuovere un'intensificazione da parte delle forze dell'ordine dei controlli sul territorio relativi alle condizioni di detenzione degli animali;

se non si intenda promuovere, per quanto di competenza e di concerto con le regioni, una intensificazione dei controlli sul territorio relativi alle condizioni di detenzione degli animali, con particolare riferimento a quelli considerati da caccia o a qualunque altra attivitĂ  che non sia la mera compagnia. (4-07251)
 


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