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Rita Bernardini replica alle onorevoli Garavini e Ferranti che dalle agenzie fanno sapere che il loro emendamento era solo contro l’incandidabilità dei boss mafiosi e non certo contro Pannella e i radicali.
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Ho sott’occhio l’emendamento del PD discusso – e fortunatamente bocciato – oggi in commissione giustizia. L’incandidabilità proposta dal PD non era rivolta solo ai boss mafiosi ma anche a coloro che abbiano riportato condanna definitiva per la violazione dell’art. 73 del D.P.R. 309/90, norma che riguarda anche la cessione “a qualsiasi titolo” di sostanze quali hashish e marijuana. Se fosse passato il loro emendamento, Pannella non potrebbe essere candidato alle elezioni politiche nazionali (attualmente è già escluso da quelle regionali, comunali e provinciali). Lo stesso varrebbe per molti altri dirigenti radicali, fra i quali Stanzani, Della Vedova, Vigevano e io stessa (che dovrei immediatamente decadere insieme a Benedetto Della Vedova) per essere stati condannati (ma anche tante volte assolti) per le disobbedienze civili della fine degli anni novanta. Forse le onorevoli Garavini e Ferranti non avevano riletto quel che avevano scritto nell’emendamento che, fra l’altro, non prevedeva l’incandidabilità dei condannati per  altri reati gravi o gravissimi.
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