«Bersani è il nostro leader, abbiamo uno statuto chiaro, il nostro leader lo candideremo alla presidenza del Consiglio». A rilanciare la premiership del segretario del Pd è stato ieri Enrico Letta. Ma non sarà certo la questione della premiership a occupare i lavori dell’assemblea dei mille del partito che si riunisce domani e sabato: nelle intenzioni di Bersani oggi parte la «sfida» al governo con un attacco a politiche inadeguate che causeranno una manovra «lacrime e sangue», ma anche con le proposte dell’alternativa, dal lavoro alle riforme istituzionali.
Anche “Area democratica"sembra orientata a mettere da parte le polemiche interne a favore dei contenuti e l’incontro avvenuto ieri tra Bersani e Franceschini confermerebbe la volontà comune in tal senso. Insomma, per due giorni il tentativo sarà quello di lasciare sullo sfondo questioni che dividono come appunto la premiership. Eppure l’argomento continua a far discutere: ieri una ricerca Swg commissionata dai cristiano sociali di Mimmo De Luca ha evidenziato che, se nel resto d’Italia il centro-sinistra ha tra i cattolici una distanza di quasi 14 punti dal Pdl (da qui la sconfitta di candidate come Mercedes Bresso ed Emma Bonino), in Puglia Nichi Vendola è stato il più votato anche tra i praticanti.