Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 09 mag. 2025
  cerca in archivio   RASSEGNA STAMPA
Un piano carceri che rischia di non essere attuale

• da la Voce Repubblicana del 21 maggio 2010

di Claudia Farallo

 

Mentre vengono approvati piani e decreti, le carceri italiane continuano inesorabilmente a gonfiarsi e minacciano un’esplosione che sembra sempre più vicina con l’aumentare della temperatura. tanto da rendere vani gli stessi piani e decreti mano a mano approvati. C’è da interrogarsi, quindi, sulla validità di tali provvedimenti e sulla capacità che oggi si ha di prevederne gli effetti. Ogni misura presa contro il sovraffollamento sembra perdere credibilità ancor prima di essere messa in atto. Prima c’è stato il "Piano Straordinario per l’Edilizia Penitenziaria", meglio noto come "Piano Carceri", a cui ora sembra aggiungersi con accordo bipartisan anche il decreto legge Alfano sulle "disposizioni relative all’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno", giornalisticamente noto come "svuota-carceri".
Il "Piano Carceri" annunciato agli inizi del 2009 non è ancora stato attuato ed ha, cosa più grave, ormai perso parte della sua attualità: i circa 20mila nuovi posti detenuto da ricavare dalla costruzione e dall’ampliamento dei penitenziari non bastano più.
All’epoca i detenuti erano 58mila, e i 14mila che superavano la capienza regolamentare sarebbero stati così collocati nei nuovi spazi. Ma ora i reclusi sono più di 67mila, ovvero circa 23mila in più del consentito, e quindi anche in eccesso di 4mila rispetto alla capienza indicata come "tollerabile". A questi ritmi, tra un anno, il "Piano Carceri" sarà completamente vanificato e i 750 milioni di curo già spesi per i lavori, ancora non iniziati, risulteranno sprecati. Con l’avvicinarsi del caldo, si è assistito ad un accordo bipartisan sul disegno dì legge Alfano recentemente modificato in alcune parti (sono contro solo i Radicali, che premono per un ritorno al testo originale), che mira ad "alleggerire" il sovraffollamento delle carceri per scongiurare possibili disordini: l’ultimo anno di pena detentiva potrà quindi essere scontato agli arresti domiciliari, ma per evitare un "indulto mascherato" (e per limitarne l’impopolarità a scapito della ragionevolezza), la commissione Giustizia della Camera ha approvato una serie di modifiche che restringono la portata della legge.
La temporaneità del ddl, che infatti sarà in vigore solo fino al 31 dicembre 2013, unita alla valutazione dell’idoneità del domicilio e all’assenza di "automatismo". limiterà il risultato della misura. Degli 11.460 detenuti potenzialmente coinvolti, saranno molti meno quelli che usciranno dal carcere. Certamente non è responsabile applicare una misura che non tenga conto della pericolosità sociale rappresentata da ciascuno, ma è altrettanto vero che tale misura non sembra rispondere alle istanze da cui era partita. La paura di un’estate bollente rimane.


IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail