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Mecacci: Rapporto su visita a detenuto Kazako per l'Assemblea Parlamentare dell'OSCE

22 maggio 2010

 

Rapporto per il Presidente dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE
 
Visita a Yevgeny Zhovtis, attivista dei diritti umani in Kazakistan da parte di
Matteo Mecacci, Relatore dell’Assemblea Parlamentare dell’Osce per la Commissione Generale sulla democrazia, i diritti umani e le questioni umanitarie
 
All'inizio di maggio, in qualità di Relatore sulle questioni concernenti la Dimensione Umana, ho avuto il piacere di essere invitato dal Presidente dell’Assemblea Parlamentare dell'OSCE, Joao Soares, a far visita al Signor Evgenij Zhovtis, Direttore del Bureau Internazionale per i diritti umani e lo stato di diritto in Kazakhstan. Grazie all’ausilio del Segretariato internazionale dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE e dell'Ufficio OSCE in Kazakhstan, è stata richiesta la possibilità di compiere una visita alle autorità del Kazakhstan. Esprimo soddisfazione per la decisione delle autorità kazake di facilitare la mia visita al Signor Zhovtis nella colonia penale di Ust-Kamenogorsk.
Anche se in precedenza sia attivisti per il rispetto diritti umani che altri funzionari avevano già visitato il Signor Zhovtis, sono stato informato di essere stato il primo parlamentare a visitare il signor Zhovtis da quando è detenuto..
Scenario
Il Signor Zhovtis, noto attivista per il rispetto dei diritti umani in Kazakhstan, ha lavorato per molti anni su questi temi. Occasionalmente ha lavorato anche in collaborazione con il Governo, ma è stato anche uno dei più duri e seri critici del mancato rispetto dei diritti umani e dello sviluppo politico - costituzionale del suo Paese. Il Signor Zhovtis è considerato un importante attivista dei diritti umani nel Paese e ha testimoniato in audizioni davanti al Congresso degli Stati Uniti d’America e in altri importanti forum. E' il fondatore del Bureau Internazionale per i diritti umani e lo Stato di Diritto in Kazakhstan, è un membro del Panel di esperti sulla libertà di religione e di credo dell’OSCE ed è uno degli autori del Piano d’Azione Nazionale sui diritti umani 2009 - 2012.
Il 3 settembre 2009 il Signor Zhovtis è stato condannato alla pena detentiva di 4 anni in una colonia penale a seguito di un incidente stradale mortale; un incidente che secondo la maggior parte degli osservatori indipendenti non dovrebbe portare a una condanna detentiva penale. Esperti legali nazionali e osservatori internazionali hanno segnalato numerose violazioni procedurali nel corso del processo e hanno sollevato seri interrogativi circa le limitazioni che gli hanno impedito di difendersi in modo efficace. Anche la società civile e i partiti politici di opposizione in Kazakistan hanno espresso preoccupazioni sulla sentenza.
Dopo l’incidente stradale mortale, il Signor Zhovtis si è scusato con la famiglia della vittima e ha pagato una somma di denaro significativa a titolo di risarcimento, 15.000 dollari USA, come vuole la tradizione. La madre della vittima ha successivamente accettato le sue scuse.
Nel maggio 2010 l’Assemblea Parlamentare dell’OSCE ha fatto richiesta alle autorità kazake di un incontro con il Signor Zhovtis; l'incontro è stato concesso nella prima mattinata del 13 maggio 2010, con un preavviso molto breve visto che la visita veniva autorizzata per lo stesso giorno.
Ho raggiunto la colonia penale di Ust-Kamenogorsk alle 04:00 p.m. circa del 13 maggio e mi è stato permesso di entrare nella colonia dopo la registrazione. Nel viaggio a Ust-Kamenogorsk sono stato accompagnato da un funzionario locale del Centro OSCE di Almaty.
 
In primo luogo, va osservato che il signor Zhovtis era in buone condizioni, considerando le circostanze in cui si trova. La colonia penale, situata nella periferia della città di Ust-Kamenogorsk, è un centro di detenzione di minima sicurezza, all'interno del quale il signor Zhovtis ha una relativa libertà di movimento ma, a differenza degli altri detenuti, non gli è consentito di uscire salvo nel caso in cui riceva un permesso speciale. Sono state sollevate preoccupazioni circa la correttezza del suo trattamento, visto gli sono assegnati lavori solo all'interno del centro di detenzione, mentre gli altri detenuti hanno il permesso di lavorare all’esterno in base a una sorta di programma di permesso di lavoro. Va osservato che l'Organizzazione che il signor Zhovtis guida ha un ufficio a Ust-Kamenogorsk ma non gli è consentito di lavorarvi. Ci siamo incontrati e abbiamo parlato per circa un'ora e mezza alla presenza di una guardia e di una donna, presumibilmente di un avvocato o un impiegato della colonia penale, che ha preso appunti circa la nostra discussione.
 
Nell'incontro con il Signor Zhovtis, la nostra conversazione si è concentrata principalmente sulle origini del processo, sul successivo procedimento giudiziario e sulla condanna che ha ricevuto lo scorso anno. Mi è dispiaciuto verificare una serie di violazioni processuali, compreso il fatto che le dichiarazioni e le testimonianze della madre della vittima dell’incidente stradale - che aveva perdonato il signor Zhovtis - non siano state prese in considerazione dal giudice, in chiara violazione della normativa kazaka e anche che un' analisi indipendente effettuata sulla dinamica del incidente d'auto da parte di esperti - che ha dimostrato che il signor Zhovtis non era in grado di evitare l'incidente d'auto - è stata respinta dai giudici.
Il Signor Zhovtis ha anche espresso il suo disappunto per il rigetto da parte della Corte Suprema del Kazakhstan del recente ricorso che era stato presentato dal suo avvocato, poiché non è stato riconosciuto il mancato rispetto del principio di equità nel corso del processo e del giudizio. Mi ha anche informato del fatto che, poiché la decisione della Corte Suprema aveva già affrontato questioni giuridiche che non erano state sollevate nel ricorso del suo avvocato - ma che avrebbero potuto essere sollevate in un suo personale ricorso successivo - non ha intenzione di farvi ricorso; invece, intende presentare un ricorso individuale dinanzi al Comitato dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite a Ginevra, un’istituzione che monitora l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite del 1966 sui Diritti Civili e Politici da parte degli Stati membri, tra cui vi è anche il Kazakhstan.

Mi è stato anche detto dal Signor Zhovtis che egli considera il suo caso come una cartina di tornasole per le istituzioni kazake e per il futuro dello Stato di diritto e della democrazia nel suo paese. Essendo un avvocato e Professore di Diritto Costituzionale, il signor Zhovtis ha fatto una valutazione molto analitica ed equilibrata degli sviluppi costituzionali del Kazakhstan dopo la scomparsa dell'Unione Sovietica. Ha descritto con chiarezza il suo caso come il risultato di un sistema giudiziario che può facilmente negare il diritto a un processo equo in Kazakhstan.
 
Avendo personalmente studiato legge, ed essendo un politico, ritengo di poter dire che l'analisi presentata dal Signor Zhovtis era ben fondata e il risultato di studi e di una preparazione seria sul modo in cui dovrebbero funzionare lo Stato di diritto e le istituzioni democratiche. Le sue argomentazioni e le critiche costruttive relative sia al suo caso personale, sia allo stato generale delle istituzioni kazake, non sono motivate da una legittima agenda politica, ma dalla convinzione che senza il rispetto dello Stato di diritto, le istituzioni politiche e giudiziarie non riescono a realizzare il loro mandato e a rispettare gli obblighi internazionali che li obbligano, sia dal punto di vista giuridico che politico.
Conclusioni
La mia conversazione con il Signor Zhovtis ha confermato la mia conoscenza di questo caso come caratterizzato dallo svolgimento di una procedura giudiziaria illegittima. Purtroppo, le istituzioni coinvolte nel suo processo non hanno pronunciato una sentenza equa e proporzionata.
 
Chiaramente non gli è stata concessa la possibilità di difendersi in modo efficace, com’era suo diritto. Evgenij Zhovtis non contesta i dettagli dell’incidente d'auto che lo ha visto coinvolto e ha chiesto scusa alla famiglia della vittima del tragico incidente. Tuttavia, egli afferma chiaramente – sulla base di una tesi che è confermata anche dall'analisi effettuata da esperti indipendenti - che non vi è nulla che avrebbe potuto fare per evitare la collisione, non avendo violato alcuna norma del codice stradale.
Per questo, il signor Zhovtis è comprensibilmente riluttante ad ammettere qualsiasi responsabilità penale dolosa per quanto lo riguarda.
 
E' mia convinzione quindi che adesso spetti alle istituzioni kazake trovare con urgenza una conclusione giusta a questo caso. Il Signor Zhovtis è già stato per troppo tempo sottoposto a una sanzione che non merita.
 
Come tutti gli altri paesi che hanno avuto la presidenza dell'OSCE, il Governo kazako ha una speciale responsabilità politica nell’assicurare che l'impegno dell'OSCE nel campo della Dimensione Umana (democrazia, diritti umani, questioni umanitarie) sia rispettato nell'area dell'OSCE, e in particolare all'interno del suo territorio; questa vicenda solleva gravi interrogativi circa il rispetto del diritto individuale a un processo equo in Kazakhstan.
 
Come post-scriptum, devo purtroppo anche notare che un breve comunicato stampa che ho rilasciato subito dopo la mia visita, non è stato fatto pubblicare dalle autorità kazake sul sito web dell'OSCE, che gestisce nella sua qualità di Presidente dell'OSCE. Desidero ringraziare il Governo kazako per la disponibilità che ha dimostrato nel consentire e facilitare la mia visita, ma la decisione di bloccare la pubblicazione di un comunicato stampa su questa vicenda è motivo di grave preoccupazione per tutti, ed è contraria a quelle che, in base alle informazioni che mi sono state fornite, rappresentano le procedure normali che sono seguite all'interno dell’OSCE.
 
 
 
 

 

Rapporto per il Presidente dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE
 
Visita a Yevgeny Zhovtis, attivista dei diritti umani in Kazakistan da parte di
Matteo Mecacci, Relatore dell’Assemblea Parlamentare dell’Osce per la Commissione Generale sulla democrazia, i diritti umani e le questioni umanitarie
 
All'inizio di maggio, in qualità di Relatore sulle questioni concernenti la Dimensione Umana, ho avuto il piacere di essere invitato dal Presidente dell’Assemblea Parlamentare dell'OSCE, Joao Soares, a far visita al Signor Evgenij Zhovtis, Direttore del Bureau Internazionale per i diritti umani e lo stato di diritto in Kazakhstan. Grazie all’ausilio del Segretariato internazionale dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE e dell'Ufficio OSCE in Kazakhstan, è stata richiesta la possibilità di effettuare una visita alle autorità del Kazakhstan. Esprimo soddisfazione per il fatto che le autorità kazake siano state disponibili a facilitare la mia visita al Signor Zhovtis nella colonia penale di Ust-Kamenogorsk.
Anche se in precedenza difensori dei diritti umani e altri funzionari hanno già visitato il Signor Zhovtis, sono stato informato del fatto di essere il primo parlamentare a visitare il signor Zhovtis nel corso della sua prigionia.
Scenario
Il Signor Zhovtis, noto attivista dei diritti umani in Kazakhstan, ha lavorato per molti anni su questioni concernenti i diritti umani. Occasionalmente ha lavorato anche in collaborazione con il Governo, ma è stato anche uno dei più duri e seri critici relativamente alla situazione dei diritti umani e dello sviluppo politico - costituzionale del suo Paese. Il Signor Zhovtis è considerato un importante attivista dei diritti umani nel Paese, e ha testimoniato in audizioni davanti al Congresso degli Stati Uniti d’America e in altri importanti forum sui diritti umani. E' il fondatore del Bureau Internazionale per i diritti umani e lo stato di diritto in Kazakhstan, è un membro del Panel di esperti sulla libertà di religione e di credo dell’OSCE, ed è uno degli autori del Piano d’Azione Nazionale 2009 - 2012 per i diritti umani del Paese.
Il 3 settembre 2009 il Signor Zhovtis è stato condannato alla pena detentiva di 4 anni in una colonia penale a seguito di un incidente stradale mortale; un incidente che secondo la maggior parte degli osservatori indipendenti non dovrebbe portare perseguibile penalmente. Esperti legali nazionali e osservatori internazionali hanno segnalato numerose violazioni procedurali nel corso del processo e hanno sollevato seri interrogativi circa le restrizioni che gli hanno impedito di difendersi in modo efficace. La società civile e i partiti politici di opposizione in Kazakistan hanno anche espresso preoccupazioni circa la condanna.
Dopo l’incidente stradale mortale, il Signor Zhovtis si è scusato con la famiglia della vittima e ha pagato una significativa somma di denaro a titolo di risarcimento, 15.000 dollari USA, come la tradizionale vuole. La mamma della vittima ha in seguito accettato le sue scuse.
Nel maggio 2010 l’Assemblea Parlamentare dell’OSCE ha fatto richiesta alle autorità kazake di un incontro con il Signor Zhovtis; l'incontro è stato concesso nella prima mattinata del 13 maggio 2010, con un breve preavviso visto che la visita veniva autorizzata lo stesso giorno.
Ho raggiunto la colonia penale di Ust-Kamenogorsk alle 04:00 p.m. circa del 13 maggio, e mi è stato permesso di entrare nell'impianto dopo la registrazione. Nel viaggio a Ust-Kamenogorsk sono stato accompagnato da un funzionario locale del Centro OSCE di Almaty.
 
In primo luogo, va osservato che il signor Zhovtis era in buone condizioni, considerando le circostanze in cui si trova. La colonia penale, situata nella periferia della città di Ust-Kamenogorsk, è un centro di detenzione di minima sicurezza, all'interno del quale il signor Zhovtis ha una relativa libertà di movimento, ma a differenza degli altri detenuti, non gli è consentito di lasciare l'impianto, salvo nel caso in cui non riceva un permesso speciale. Sono state sollevate preoccupazioni circa la correttezza del suo trattamento, visto gli ha solo assegnati lavori all'interno del centro di detenzione, mentre gli altri detenuti hanno il permesso di lavorare fuori sulla base di una sorta di programma di permesso di lavoro. Va osservato che l'Organizzazione che il signor Zhovtis guida ha un ufficio a Ust-Kamenogorsk ma non gli è consentito di lavorarvi. Ci siamo incontrati e abbiamo parlato per circa un'ora e mezza alla presenza di una guardia e di una donna, presumibilmente di un avvocato o un impiegato della colonia penale, che ha preso appunti circa la nostra discussione.
 
Nell'incontro con il Signor Zhovtis, la nostra conversazione si è concentrata principalmente sulle origini del processo, sul successivo procedimento giudiziario e sulla condanna che ha ricevuto lo scorso anno. Mi è dispiaciuto verificare una serie di violazioni processuali, compreso il fatto che le dichiarazioni e le testimonianze della madre della vittima dell’incidente stradale, che aveva perdonato il signor Zhovtis, non sia stata presa in debita considerazione dal giudice, in chiara violazione della normativa kazaka, e anche che un' analisi indipendente da parte di esperti sulla dinamica del incidente d'auto- che ha dimostrato che il signor Zhovtis non era in grado di evitare l'incidente d'auto - è stata respinta dai giudici.
Il Signor Zhovtis ha anche espresso il suo disappunto per il rigetto del recente ricorso presentato dal suo avvocato alla Corte Suprema del Kazakhstan, che ha respinto la richiesta di riconoscere la mancanza di equità nel corso del processo e del giudizio. Mi ha anche informato che, poiché la decisione della Corte Suprema aveva già affrontato questioni giuridiche che non erano state sollevate dal suo avvocato - ma che avrebbe potuto essere sollevate in un suo personale ricorso successivo alla Corte Suprema - non ha intenzione che di farvi ricorso e che invece presentare un ricorso individuale dinanzi al Comitato dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite a Ginevra; un istituzione che monitora l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite del 1966 sui diritti civili e politici da parte degli Stati membri, tra cui anche il Kazakhstan.

Mi è stato anche detto dal Signor Zhovtis che egli considera il suo caso come una cartina di tornasole per le istituzioni kazake, e per il futuro dello Stato di diritto e della democrazia nel suo paese. Essendo un avvocato e Professore di Diritto Costituzionale, il signor Zhovtis ha fatto una valutazione molto analitica ed equilibrata degli sviluppi costituzionali del Kazakhstan dopo la scomparsa dell'Unione Sovietica. Ha descritto con chiarezza il suo caso come il risultato di un sistema giudiziario che può facilmente negare il diritto a un processo equo in Kazakhstan.
 
Avendo personalmente studiato legge, ed essendo un politico, ritengo di poter dire che l'analisi presentata dal Signor Zhovtis era ben fondata, risultato di studi e di una preparazione seria sul modo in cui dovrebbero funzionano lo Stato di diritto e le istituzioni democratiche. Le sue argomentazioni e le critiche costruttive, sia del suo caso personale sia dello stato generale delle istituzioni kazake, non sono motivate da una legittimo agenda politica, ma dalla convinzione che senza il rispetto dello Stato di diritto le istituzioni politiche e giudiziarie, non riescono a realizzare il loro mandato e a rispettare gli obblighi internazionali, che legalmente o politicamente li obbligano.
Conclusioni
La mia conversazione con il Signor Zhovtis ha confermato la mia conoscenza di questo caso come caratterizzato da una procedura illegittima. Purtroppo, le istituzioni coinvolte nel suo processo non hanno emesso una sentenza equa e proporzionata.
 
Non gli è stata concessa la possibilità di difendersi in modo efficace. Evgenij Zhovtis non contesta i dettagli dell’incidente d'auto che lo ha visto coinvolto e ha chiesto scusa alla famiglia della vittima del tragico incidente. Tuttavia, egli afferma chiaramente - una tesi confermata dall'analisi effettuata da esperti indipendenti - che non vi è nulla che avrebbe potuto fare per evitare la collisione, non avendo in effetti violato alcuna norma del codice stradale.
Per questo, il signor Zhovtis è comprensibilmente riluttante ad ammettere qualsiasi responsabilità penale per quanto riguarda questo caso.
 
E' mia convinzione quindi che adesso spetti alle istituzioni kazake trovare con urgenza una conclusione giusta a questo caso. Il Signor Zhovtis è già stato per troppo tempo sottoposto a una sanzione che non merita.
 
Come tutti gli altri paesi che hanno avuto la presidenza dell'OSCE, il Governo kazako ha una speciale responsabilità politica di assicurare che l'impegno dell'OSCE nel campo della Dimensione Umana (democrazia, diritti umani, questioni umanitarie) sia rispettato nell'area dell'OSCE, e in particolare all'interno del suo territorio; questo caso solleva gravi interrogativi circa il rispetto del diritto individuale a un processo equo in Kazakhstan.
 
Come post-scriptum, devo purtroppo anche notare che un breve comunicato stampa che ho rilasciato subito dopo la mia visita, non è stato fatto pubblicare dalle autorità kazake sul sito web dell'OSCE, nella sua qualità di Presidente dell'OSCE. Esprimo soddisfazione e ringrazio il Governo kazako per la disponibilità che ha dimostrato nel consentire e facilitare la mia visita, ma la decisione di bloccare la pubblicazione di un comunicato stampa su questa vicenda è motivo di grave preoccupazione per tutti, e va contro quelle che, in base alle informazioni che mi sono state fornite, sono le procedure standard all'interno della OSCE.

 



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