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Cina, Perduca: Ritorna internet per gli UigurI, ma la censura non consente l?ascolto dei lavori del Partito Radicale

24 maggio 2010

·         Dichiarazione del Senatore Radicale Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito:
"Dopo ben 312 giorni di blocco totale di internet, dovuto ai disordini avvenuti nel luglio 2009, anche nella regione cinese del Turchestan orientale, in cinese Xinjiang, torna la possibilità di accedere parzialmente alla Rete internet – parzialmente perché in Cina resta la censura su tutto ciò che critica il regime: da sempre il sito www.radicalparty.org è bloccato e da lì si potrebbero seguire i lavori del Consiglio generale del Partito Radicale Nonviolento.
Per dieci lunghi mesi infatti, milioni di uiguri sono rimasti isolati dopo l’anno scorso decine di manifestazioni di piazza erano state represse nel sangue. La popolazione musulmana di origine turchica è da sempre bollati come "terroristi", mentre invece – come dimostrarono allora le immagini filtrate attraverso la Rete, e come da anni denunci il Partito Radicale Nonviolento assieme alle maggiori organizzazioni internazionali per il rispetto dei diritti umani – quelle del luglio scorso furono manifestazioni per il rispetto dei diritti umani e civili, a partire da quello di non vedere calpestata e annichilita la propria cultura e fede religiosa, di un gruppo ormai ridotto ad essere minoranza in casa propria.
Anche del caso e delle prospettive politiche di dialogo con Pechino degli uiguri, e dei tibetani, si parlerà al Consiglio generale del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, che si terrà a Roma dal 28 al 30 maggio prossimo dove una delegazione di uiguri, presenti a Roma in occasione della X assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni e Popoli Non-rappresentati (UNPO).
L'autonomia in uno Stato federale e il rispetto della Costituzione cinese è ciò che gli uiguri, a partire dalla loro leader Rebya Kadeer (più volte candidata a Premio Nobel per la Pace) e iscritta al Pr chiedono come da anni fa la comunità tibetana in esilio grazie alla leadership del Dalai Lama. Spero che tutti quei parlamentari che sono iscritti, o che lo sono stati in passato, al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito vogliano partecipare per i tre giorni nei quali il dibattito verterà sulla documentazione delle violazioni dei diritti umani e l’attivazione, attraverso iniziative politiche e nonviolente, delle giurisdizioni internazionali esistenti che di questo dovrebbero interessarsi”.


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