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Diritti umani: Appello bipartisan alle istituzioni per chiedere rispetto degli impegni dell'Italia sulla Corte Penale Internazionale

26 maggio 2010

Su iniziativa dei parlamentari Radicali, 87 tra deputati e senatori di diversi schieramenti politici hanno firmato una lettera-appello inviata ai Presidenti del Consiglio e delle Camere per porre l’attenzione sulle gravi responsabilità istituzionali che hanno portato  l’Italia ad accumulare un ritardo di ormai 10 anni sull’adeguamento delle norme interne a quelle della Corte Penale Internazionale. Questo nonostante il nostro Paese abbia svolto un ruolo politico, diplomatico e giuridico di altissimo profilo nell’istituzione di una giurisdizione universale e sebbene sia stato il 4° a firmare nel 1996 lo Statuto della Corte, autorizzandone dopo un anno la ratifica con una legge contenente anche l’ordine di esecuzione.

 
L’Italia, tuttavia, non è ancora riuscita a mettersi in regola con le norme internazionali più avanzate in tema di giurisdizione internazionale, rischiando così di divenire meta privilegiata di sospetti “criminali di guerra” che sul nostro territorio non potrebbero essere perseguiti. Se infatti la Corte ne chiedesse l’arresto, il giudice italiano non avrebbe alcuno strumento normativo per riconoscere ed eseguire il mandato.   
 
“Per queste ragioni – concludono gli 87 firmatari - e in vista della Prima Conferenza di revisione dello Statuto di Roma, che si terrà in Uganda a Kampala dal 31 maggio all’11 giugno 2010, dove temi cruciali per il futuro di questa istituzione saranno discussi dai Governi, vi chiediamo di operare politicamente e istituzionalmente con la massima urgenza, per cercare di non disperdere definitivamente quel patrimonio di credibilità conquistato con fatica dal nostro Paese sul fronte della giustizia internazionale e del rispetto dei diritti umani”.
 
Dichiarazione di  Matteo Mecacci, deputato Radicale, membro della Commissione Affari Esteri:
"Ringrazio i numerosi colleghi, tra i quali i Segretari del PD Pierluigi Bersani e dell'IDV Antonio Di Pietro, per aver sostenuto questa iniziativa dei Deputati e Senatori radicali, e mi auguro che il Presidente del Consiglio e i Presidenti di Camera e Senato vogliano rispondere in modo serio ed urgente. La questione della possibilità concreta per la Corte Penale Internazionale di operare sul territorio italiano, non è infatti questione "tecnica", ma è pienamente politica e va risolta al più presto. Spero che con la Conferenza di Kampala il Governo non perda un'altra occasione"
 
 
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA CON L’ELENCO DEI FIRMATARI
 
Alla Cortese ed Urgente attenzione del:
 
Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Silvio Berlusconi
 
Presidente del Senato
Sen. Renato Schifani
 
Presidente della Camera
On. Gianfranco Fini
 
e per conoscenza:  
al Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano
 
al Ministro della Giustizia
On. Angelino Alfano
 
al Ministro degli Esteri
On. Franco Frattini
 
 
 
 
Onorevoli Colleghi,
 
Abbiamo deciso di rivolgerci a voi come Parlamentari nella forma di una lettera-appello, perché riteniamo che la procedura legislativa che è stata seguita sin qui in questa Legislatura sulla vicenda del’'adeguamento delle norme interne a quelle della Corte Penale Internazionale, sia stata sostanzialmente e colpevolmente ignorata dalle nostre istituzioni fino ad oggi.
 
Da molti mesi infatti, dopo quasi un decennio di incomprensibili e inaccettabili ritardi del Governo e del Parlamento, la Commissione Giustizia della Camera non riesce ancora a licenziare, nonostante l’approvazione di impegni politici chiari da parte della stessa, un provvedimento che costituisce un atto dovuto dall'Italia alla comunità internazionale e la cui non adozione ci discredita ogni giorno di più.
 
Come ben sapete, già dal 1994 con la proposta di ospitare la Conferenza diplomatica istitutiva della Corte, il nostro Paese ha svolto un ruolo politico di altissimo profilo, sia dal punto di vista politico-diplomatico che giuridico, nel portare la comunità internazionale ad assumere la storica decisione di istituire una giurisdizione universale per cercare di prevenire la commissione dei crimini più atroci, quali il genocidio, i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità.
 
Un ruolo di primo piano mondiale, quello giocato dall’Italia, che fu confermato senza soluzione di continuità dai Governi successivi, e che portò alla tenuta della Conferenza Diplomatica a Roma nel 1998 e all’adozione dello Statuto di Roma.
 
Per queste ragioni, l’Italia è stato tra i primissimi paesi - il 4°- a firmare lo Statuto della Corte il 18   luglio 1996 e solo dopo un anno, il Parlamento ha approvato la legge di autorizzazione alla ratifica, contenente anche l’ordine di esecuzione, attraverso una legge delega al Governo per adottare prontamente le norme di attuazione.
 
Tuttavia, la politica e le istituzioni Repubblicane sembrano essersi completamente dimenticate e disinteressate dell’importanza politica di questa istituzione, tanto da non riuscire a far sì che, dopo quasi ormai 10 anni, il nostro paese sia riuscito a mettersi in regola con le norme internazionali più avanzate in tema di giurisdizione internazionale.
 
Onorevoli colleghi,
 
L'importanza di questo atto legislativo dovuto dall’Italia, è molteplice e non necessita grandi spiegazioni basti solo pensare che se l’Italia continuasse a non provvedere all’adeguamento legislativo interno, ciò significherebbe che in caso di presenza sul nostro territorio di una persona indagata per crimini gravissimi, qualora la Corte ne chiedesse l’arresto, il giudice italiano non avrebbe alcuno strumento normativo per riconoscere ed eseguire il mandato d’arresto . L’Italia potrebbe quindi, fra l’altro, divenire meta privilegiata di sospetti «criminali di guerra», ed alcuni casi e sviluppi recenti nel campo della giustizia internazionale potrebbero mettere a serio rischio la credibilità dell’Italia.
 
Per queste ragioni, e in vista dell’importante appuntamento della Prima Conferenza di revisione dello Statuto di Roma, che si terrà in Uganda a Kampala dal 31 maggio all’11 giugno 2010, - e dove temi cruciali per il futuro di questa istituzione saranno discussi dai Governi - vi chiediamo di operare politicamente e istituzionalmente con la massima urgenza, per cercare di non disperdere definitivamente quel patrimonio di credibilità che è conquistato con fatica dal nostro paese sul fronte della giustizia internazionale e del rispetto dei diritti umani.
 
Con i nostri migliori saluti,
 
 


1.    On. Matteo Mecacci
2.    On. Rita Bernardini
3.    Sen. Emma Bonino
4.    Sen. Silvana Amati
5.    Sen. Maria Antezza
6.    On. Emerenzio Barbieri
7.    On. Marco Beltrandi
8.    On. Pier Luigi Bersani
9.    On. Angelo Capodicasa
10.On. Costantino Boffa
11.On. Gino Bucchino
12.On. Luisa Capitanio Santolini
13.Sen. Gianrico Carofiglio
14.Sen. Esteban Juan Caselli
15.Sen. Felice Casson
16.Sen. Stefano Ceccanti
17.Sen. Vannino Chiti
18.On. Paolo Corsini
19.Sen. Salvatore Cuffaro
20.On. Olga D’Antona
21.On. Giampiero D’Alia
22.On. Emilia De Biasi
23.Sen. Luigi De Sena
24.Sen. Roberto Della Seta
25.Sen. Roberto Di Giovan Paolo
26.On. Anita Di Giuseppe
27.On. Antonio Di Pietro
28.On. Fabio Evangelisti
29.On. Paolo Fadda
30.On. Maria Antonietta Farina Coscioni
31.On. Pierangelo Ferrari
32.Sen. Francesco Ferrante
33.On. Emanuele Fiano
34.Sen. Marco Filippi
35.Sen. Maria Pia Garavaglia
36.On. Laura Garavini
37.On. Roberto Giachetti
38.On. Oriano Giovanelli
39.On. Marialuisa Gnecchi
40.Sen. Manuela Granaiola
41.On. Stefano Graziano
42.On. Giuseppe Giulietti
43.On. Sandro Gozi
44.Sen. Pietro Ichino
45.On. Maria Grazia LaganĂ  Fortugno
46.On. Linda Lanzillotta
47.Sen. Luigi Li Gotti
48.On. Mario Lovelli
49.On. Mimmo Luca’
50.On. Renzo Lusetti
51.Sen. Luigi Lusi
52.Sen. Marina Magistrelli
53.Sen. Pietro Marcenaro
54.On. Maino Marchi
55.Sen. Franco Marini
56.Sen. Mauro M. Marino
57.On. Salvatore Margiotta
58.Sen. Francesca Marinaro
59.On. Daniela Melchiorre
60.On. Riccardo Migliori
61.Sen. Claudio Molinari
62.On. Donato Mosella
63.On. Carmen Motta
64.Sen. Enrico Musso
65.On. Settimio Nizzi
66.On. Andrea Orlando
67.On. Antonio Palagiano
68.Sen. Marco Perduca
69.Sen. Roberta Pinotti
70.On. Lapo Pistelli
71.Sen. Donatella Poretti
72.On. Fabio Porta
73.On. Roberto Rao
74.On. Ermete Realacci
75.On. Lorenzo Ria
76.On. Andrea Rigoni
77.Sen. Francesco Rutelli
78.Sen. Gian Piero Scanu
79.On. Marina Sereni
80.Sen. Albertina Soliani
81.Sen. Giorgio Tonini
82.On. Jean Leonard Touadi
83.On. Emanuele Trappolino
84.On. Maurizio Turco
85.Sen. Vincenzo Maria Vita
86.On. Luigi Vitali
87.On. Elisabetta Zamparutti


 
 
 
 


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