Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 28 mar. 2024
  cerca in archivio   COMUNICATI
Girifalco. Zamparutti: interrogazione parlamentare su parco eolico
Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente, ha presentato un?interrogazione parlamentare ai Ministri dell'Ambiente, dello Sviluppo Economico, della Giustizia, dell'Interno e dell'Economia in merito a quanto denunciato dal Prof. Salva

30 maggio 2010

La vicenda del parco eolico di Girifalco che vede protagonista il Prof. Salvatore Tolone Azzariti, drammaticamente solo, necessita un chiarimento da parte delle istituzioni. Le denunce di Tolone Azzariti sul malaffare che gira intorno all’eolico sono state sostanzialmente eluse tanto dalle amministrazioni locali quanto, in una prima fase, dalla magistratura della Procura di Catanzaro. Queste omissioni sono da intendersi come omertà di soggetti anch'essi collusi o sono altrimenti giustificabili? E se si, come? Il caso è emblematico di cosa si muova dietro il business dell’eolico, di per sé ormai fatto d’attualità, ma anche del deserto e addirittura dell'ostilità che avvolge chi, nel nostro Paese e nel meridione in particolare, lotta per la legalità. E di cui sorprende, unico caso a noi noto in tutta Italia, l'atteggiamento a dir poco anomalo della Procura di Catanzaro. E’ questo l’aspetto più grave e rispetto al quale chiediamo: Alfano manderà gli ispettori alla Procura di Catanzaro? Maroni interverrà sulle amministrazioni locali? Se omertà c’è in Calabria a danno del paesaggio e della Salute, la Prestigiacomo interverrà? 

Segue testo interrogazione:
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07243
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
martedì 18 maggio 2010, seduta n.323

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

da un'intervista di Giovanni De Pascalis, giornalista di Radio Radicale, a Salvatore Tolone, docente di diritto privato all'università Federico II di Napoli, datata 14 maggio 2010, è emerso l'ennesimo caso di malgoverno del territorio nel nostro Paese;

la vicenda, trattata anche dal giornalista Antonello Caporale in un articolo apparso su La Repubblica il 16 marzo 2010, riguarda il legame tra attività di investimento legate alle energie rinnovabili e criminalità organizzata che ha travolto il piccolo comune di Girifalco, in provincia di Catanzaro;

il comune di Girifalco è stato deturpato da un grande parco eolico costituito da 22 mega aerogeneratori eolici di altezza superiore ai 100-120 metri;

a Girifalco si inizia a parlare del parco eolico nel 2005 quando una società di Reggio Emilia, la Brulli Energia, presenta il progetto per la realizzazione di sedici torri della potenza di due megawatt ciascuna;

la Brulli è un'azienda tecnicamente affidabile, solida finanziariamente e con decine di realizzazioni in Italia;

il progetto viene approvato nel 2006 dal consiglio comunale (delibera n. 13 del 24 marzo). Quindi il mese successivo, il 12 aprile, è firmata la convenzione con la società. Le parole utilizzate per illustrare il piano d'opera hanno subito misurato una certa distanza con gli intendimenti reali: infatti nel testo della convenzione il parco eolico, progettato per produrre 32 megawatt di energia, cambia passo e la produzione punta a 44 megawatt. Le sedici torri proposte e approvate divengono dunque ventidue;

il professor Tolone ha estese proprietà e si accorge di un errore che nessuno, né i tecnici della società promotrice né quelli del comune, aveva avuto modo di notare. Come riportato nel citato articolo de La Repubblica «più che errore si potrebbe dire; a voler essere maliziosi, un nitido falso». Le mappe catastali sulle quale sono state individuate le torri risultano alterate nella scala di rappresentazione: 1:2500 invece che 1:2000. Scala più ampia e distanze allungate. Soprattutto, cancellati dal panorama ottanta immobili e ridisegnate le distanze minime necessarie per realizzare quelle torri così alte in modo da rispettare i limiti di legge: non meno di 500 metri devono separare una casa da una torre. Le distanze necessarie risultano inesistenti. «Per errore», ammetteranno al comune;

Tolone, forte della scoperta e prima che scadano i termini per le osservazioni e le deduzioni, invia il 28 aprile del 2007 al settore tutela dell'ambiente della provincia di Catanzaro le sue prove e le sue contestazioni come da ricorso ricevuto e protocollato (prot. n. 31328/07);

poco più di un mese dopo, il 7 giugno 2007, il giovane docente dopo aver presentato un libro a Reggio Calabria si dirige con la sua auto a Lamezia Terme, parcheggiandola proprio di fronte alla caserma dei carabinieri. Si avvia alla stazione ferroviaria e sale sul treno per Napoli. Alle sei del mattino del giorno seguente i carabinieri di Lamezia gli comunicano che l'auto è deflagrata. La bomba, lato autista, è esplosa nella notte. Sembrerebbe un primo avvertimento, Tolone continua la sua battaglia in difesa della legalità in procura, a Catanzaro, il 17 luglio del 2007 denunciando ogni cosa: le mappe alterate e le stranezze evidenti;

la regione Calabria l'8 agosto 2007 (decreto 11928) autorizza il parco eolico visto che ogni cosa è al suo posto e considerato «che non sono pervenute osservazioni da parte dei soggetti interessati». Tutto ciò nonostante le osservazioni del professore pervenute il 28 aprile;

segue una serie di attività che suscitano molti dubbi sul piano della legittimità da parte dell'amministrazione: le ruspe cominciano ad invadergli il terreno in modo abusivo; vengono incanalate le acque in modo che la sua proprietà si allaghi; vengono apposti picchetti annunciando il futuro prossimo. Tolone ogni volta sporge querela ai carabinieri;

nell'aprile 2008, si dirige in procura per capire e domandare che fine abbia fatto il suo esposto ma viene a sapere che la sua denuncia è già stata archiviata. Nonostante un secondo avvertimento (l'incendio del trattore), Tolone si reca nuovamente a Catanzaro e chiede in procura di riavere copia delle sue carte. Quel fascicolo, scomparso per due mesi, torna in vita e, si viene a sapere, non era stato archiviato, bensì affidato a un pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia, che dal giugno 2008 al luglio 2009 a quanto consta agli interroganti, non avrebbe mai preso contatto con il professor Tolone;

finora sono state elevate già dodici torri. Il 4 marzo 2010 la torre B1 prende fuoco. Incendio doloso;

le conseguenze disastrose della centrale eolica sono: i danni provocati alla salute e alla qualità della vita dei cittadini (sindrome da rumore), considerato che la distanza minima suggerita tra abitazione e torre sarebbe di almeno 2 chilometri, mentre in questo caso le distanze risultano addirittura inferiori ai 500 metri, limite già di per sé ridotto e stabilito dalla regione Calabria; il devastante impatto ambientale e paesaggistico, lo sfregio a cui si è deciso di condannare quella terra e le conseguenze anche ai settori dell'agricoltura e del turismo; la cancellazione dei gioielli del patrimonio artistico-architettonico calabrese (una chiesa bizantina proprio sotto il mega parco eolico); da ultimo, quella che agli interroganti appare di fatto la reintroduzione della criminalità organizzata nelle piccole realtà democratiche del Mezzogiorno che tentano di scrollarsi di dosso l'influenza della stessa, che ora agisce per mezzo del sopravvento dell'eolico con enormi capitali da investire, spesso di origine ambigua -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti;

se sia vero che le mappe catastali siano alterate;

se sia vero, anche sulla base della documentazione catastale, che le torri siano state realizzate ad una distanza inferiore ai 500 metri dalle abitazioni;

il Ministro della giustizia intenda adottare iniziative di carattere ispettivo in merito all'archiviazione e poi al recupero delle denunce fatte dal professor Tolone ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di propria competenza;

quali misure si intendano adottare a tutela della vita e della sicurezza del professor Tolone e in merito ai legami tra criminalità organizzata e business dell'eolico e più in generale delle rinnovabili;

se e quali iniziative di competenza si intendano assumere per ripristinare la situazione gravemente compromessa dai numerosi comportamenti sopra esposti e a tutela dell'ambiente, della salute e della qualità della vita dei cittadini. (4-07243)


IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail