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Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito: la Mozione approvata all'unanimità

Roma, 30 maggio 2010

English Version

Il Consiglio generale tenutosi a Roma al Senato della Repubblica e alla sede del Partito dal 28 al 30 maggio 2010.

Prende atto delle relazioni dei dirigenti del Partito e de delle altre personalita’ intervenute e in particolare quelle sui dirtti umani di Cesare Romano, Tullio Padovani e Emanuele Rebasti.
Saluta la straordinaria presenza e partecipazione per tutta la durata dei lavori
Constata il pieno successo del primo passo formale, politico e statutario del progetto che deve portare al Congresso del Partito; primo passo volto a superare una situazione di crisi politica e organizzativa dovuta oggettivamente al peggioramento generale della legalita’ internazionale e della democrazia nel mondo.
Ribadisce e deplora la patente e ormai sistematica illegalita’ rispetto alle proprie carte fondative dell’Onu e dell’Unione europea - per le quali si puo’ ormai affermare esservi un gravissimo processo di riduzione a “democrazia reale” di quel mondo che venne a lungo riconosciuto come “mondo libero”; in particolare denuncia altresi’ l’irresponsabile e illegittimo comportamento delle comunita’ internazionale nei confronti degli Stati e delle situazioni anche formalmente riconosciute come non-democratiche e non di Stato di Diritto.
Fa proprio e ribadisce quanto solennemente affermato dal Parlamento Europeo l’8 maggio 2008 con la relazione annuale Cappato sui diritti umani dove viene letteralmente deliberato che “il Parlamento europeo considera la nonviolenza costituisce lo strumento più adeguato per il pieno godimento, l'affermazione, la promozione e il rispetto dei diritti umani fondamentali; ritenendo necessario che la sua diffusione divenga obiettivo prioritario nella politica di promozione dei diritti umani e della democrazia da parte dell'Unione europea”.
Denuncia il fatto che per l’Unione europea e lo stesso Parlamento europeo, questa importante delibera e’ restata e resta tuttora lettera morta.
Constata altresi’ il rischio del progressivo burocratizzarsi anche delle giurisdizioni sovra o inter-nazionali spesso di fatto ignorate e inutilizzate si’ da causare il deterioriarsi della stessa legalita’ internazionale e dell’affermazione dei diritti umani gia’ denuncio’ Winston Churchill nel 1946 quando affermo’ che “La Società delle Nazioni non è fallita per la sconfitta dei suoi princìpi. E’ fallita perché quei princìpi sono stati disattesi da quegli stessi Stati che l’avevano fondata. E’ fallita perchè i governi dell’epoca hanno avuto paura di affrontare la realtà e di agire in tempo utile. Questo disastro non deve ripetersi”
Il Consiglio generale impegna tutto il Partito, i suoi organi dirigenti e suoi militanti:
- a dare immediato seguito alla proposta presentata in particolare dal Professore Cesare Romano, e fatta propria dagli organi del Partito, di secondare e rafforzare attraverso il sostegno giudiziario e politico, i ricorsi individuali e collettivi presso le giurisdizioni internazionali da parte delle vittime delle illegalita’ statuali e pubbliche valorizzando e rianimando quelle giurisdizioni internazionali democratizzandone la loro esistenza.
Il Consiglio generale da’ mandato agli organi dirigenti di convocare a settembre l’altra riunione del Consiglio generale in vista del 39esimo Congresso previsto entro l’anno.
In preparazione di tali appuntamenti, il Consiglio generale afferma la necessita’ che il Senato del Partito ai sensi dello Statuto possa esprimere il parere preventivo sui programmi e progetti in preparazione e in essere da parte delle organizzazioni costituenti per la necessaria convergenza e coerenza di tutte queste attivita’ coi suddetti obiettivi del partito.
Sottolinea infine la sintomatica importanza delle nuove iscrizioni manifestatesi in occasione del Consiglio sia a livello italiano che a livello internazionale da parte di esponenti e rappresentanti di istituzioni, di organizzazioni nonche’ delle componenti democratiche e nonviolente di Albania, Azerbaijan, Belgio, Cabinda, Cambogia, Soutern Cameroons, Cina, Croazia, Italia, Kyrgystan, Laos, Mali, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Pakistan, Russia, Spagna, Sudafrica, East Turkestan, Tibet, Vietnam.


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