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Obiezione. Viale: tutelare e garantire i servizi, nessun alibi per e contro Cota

5 giugno 2010

Silvio Viale, medico radicale, responsabile del servizio di IVG presso l’Ospedale S.Anna di Torino, ha seguito il convegno organizzato dal Centro Cattolico di Bioetica dell’Arcidiocesi di Torino, che si è svolto questa mattina presso l’Alula Magna della Facoltà Teologica.

Silvio Viale, che ha avuto un vivace battibecco con un gruppo di manifestanti che contestava il convegno, nel pomeriggio ha dichiarato:
“Sono contrario ad abolire l’obiezione di coscienza, sia quella inutile sulla legge 40/93 (fecondazione assistita), sia quella dimenticata della legge 413/93 (sperimentazione animale), tanto meno quella della legge 194/78 (aborto). Il punto non è abolire l’obiezione di coscienza, ma come garantire le prestazioni oggetto dell’obiezione. Non basta urlare contro gli obiettori o contro Cota per cancellare venti anni di disinteresse dell’amministrazione pubblica e del cosiddetto movimento delle donne.
Il convegno di questa mattina ha riproposto un’obiezione militante a tutto campo, dai barellieri ai farmacisti, per mettere in difficoltà l’applicazione della legge 194. A questa strategia non basta contrapporre un presidio o chiamare a raccolta una manifestazione una tantum contro le dichiarazioni di Cota. La manifestazione del 19 giugno potrà fare passi avanti se si saprà emancipare da una polemica astratta, sempre “contro”, e se si saprà affrancare da un’applicazione volontaristica, o all’opposto forzata, della 194. Come non si può pensare di costringere a fare gli aborti chi non li vuole fare, non si può pensare che chi li fa sia disposto a farli per sempre.
La RU486 ha messo a nudo i limiti della 194 e mi auguro che il movimento delle donne sappia svincolarsi dai tabù degli anni ’70 e sappia fare autocritica, perché la scelta di limitare l’aborto nel pubblico si è rivelata una trappola che ha amplificato l’obiezione di coscienza e favorito il cinico disinteresse della politica. Occupare un convegno sul’obiezione organizzato dall’Arcidiocesi può sembrare un obiettivo, ma non rende meno colpevoli. Ecco perché questa mattina ho ascoltato il convegno e ho polemizzato con chi voleva fare irruzione.”


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