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Energia/Eolico, Zamparutti: non un miracolo, ma uno scandalo tutto italiano

8 giugno 2010

Roma, 8 giugno 2010
“Non si può inneggiare al successo dell’eolico italiano senza dire anche quanto costa agli italiani,†dichiara Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente, sui dati diffusi dall’indagine Aper presentata oggi. Il nostro Paese, ricorda la deputata Radicale, “esprime una potenza eolica complessiva tra installata e/o approvata che si può valutare, pur non considerando impianti al di sotto di 10 MW, già in non meno di 11.000 MW, vicinissima all’obiettivo posto nel ‘Position Paper’ del 2007 che però era previsto si raggiungesse entro il 2020. Se poi si considerano le ulteriori istanze presentate, abbiamo progetti aggiuntivi per oltre 70.000 MW!†“Non un miracolo, ma uno scandalo tutto italiano,†afferma l’esponente Radicale, secondo cui questa esplosione produttiva dell’eolico, “è dovuta all’eccesso di incentivazione, una remunerazione praticamente priva di rischio di impresa e addirittura garantita anche quando il gestore della rete è costretto a interdire l’immissione in rete perché non riesce a reggere il carico di sovrapproduzione.†Fatti i conti, secondo Elisabetta Zamparutti, “pur limitandosi ai 10.000 MW a terra previsti dal Position Paper e senza contare altre risorse aggiuntive di incentivazione che pure ci sono, l’onere di finanziamento ammonterebbe a 3,7 miliardi di euro annui.†“Il tutto – conclude Zamparutti – per una fonte di energia la cui produttività, secondo i dati di Wind Power Barometer, l’osservatorio di settore della Comunità Europea, è di gran lunga la peggiore dell’Unione: l’Italia, che vanta la terza potenza eolica installata, è solo settima per produzione totale; una pala eolica installata in Italia produce circa la metà di quanto avrebbe prodotto se fosse stata installata in Irlanda.â€


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