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Manovra, Perduca e Poretti: presentati emendamenti del Pdm, risparmi per 480 mln all?anno senza toccare stipendi militari e forze dell?ordine

18 giugno 2010

Il decreto 78/2010, nel giustificare il blocco delle retribuzioni per tutti i comparti del pubblico impiego, pone a fondamento dell’operazione una presunta sperequazione a danno dei lavoratori del settore privato in termini di aumenti retributivi nell’ultimo decennio rispetto ai dipendenti pubblici.
In particolare la Presidenza del Consiglio dei Ministri riporta il dato di un incremento retributivo di poco inferiore al 40% per i lavoratori pubblici rispetto al 26% per i lavoratori privati.
Se è intenzione del Governo appianare tale presunto disequilibrio, non deve sottacersi come il lavoratore privato ha goduto, nel medesimo periodo, di maggiori capacità di produrre altri redditi rispetto al pubblico dipendente, proprio perché non costretto da una serie di incompatibilità di impiego, che si risolvono nel divieto di esercitare altre arti, mestieri, imprese e professioni.
Per la causale, appare logico corollario di tale operazione di riequilibrio retributivo, la previsione di una norma che consenta ai lavoratori “pubblici”, almeno per quelli ammessi al part time, di consentire la compatibilitĂ  con il pubblico impiego del’esercizio di altri mestieri, arti, imprese e professioni, anche in armonia con i dettati del diritto comunitario.
Per queste ragioni i senatori radicali Marco Perduca e Donatella Poretti hanno presentato, su richiesta del segretario politico del Pdm, Luca Marco Comellini, una serie di emendamenti che oltre a riequilibrare gli effetti della manovra nei confronti del personale dei comparti difesa e sicurezza, portano alle casse dello Stato maggiori risparmi stimati in 480 milioni di euro all’anno che derivano dalla soppressione di alcuni benefici economici riservati a pochi “eletti”. Buona parte di questi risparmi deriverebbero dall’applicazione di un comma aggiuntivo che, se approvato, escluderebbe i pubblici dipendenti compreso il personale militare e delle Forze di Polizia di Stato, dalle incompatibilitĂ  per l’esercizio di arti, mestieri, imprese e professioni anche in deroga alle incompatibilitĂ  previste dalle specifiche normative di settore, fatte salve le ipotesi di conflitto di interessi.
Quanto dichiarato nei giorni scorsi sulla manovra dal Cocer della Guardia di Finanza, e dai Segretari dei maggiori sindacati di polizia, ha trovato la nostra piena condivisione –dichiarano Perduca e Poretti- e gli emendamenti proposti da Comellini (Pdm) rappresentano il giusto equilibrio tra la “responsabilitĂ ” che è richiesta ad ogni cittadino in situazioni di emergenza come è quella attuale e una efficace politica per garantire ai “Cittadini in Divisa” quei riconoscimenti che fino ad oggi sono stati solo promessi da chi governa ed ha il dovere della concretezza.”.
Sen.Marco Perduca
Sen. Donatella Poretti


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