“Ricordo, innanzitutto, di Pietro Milio, le poche volte in cui ci siamo parlati, la squisita cortesia e la grande signorilità . Ricordo, inoltre, accanto alla sua opera indefessa per la vita del diritto, un merito particolare: l’aver presentato, il 25 giugno 1997, su mia sollecitazione, l’unica interrogazione sull’affaire Telekom Serbia a ridosso della conclusione di quel vergognoso accordo che comportò - in cambio dell’acquisto da parte di Telecom Italia (allora ancora controllata dal Ministero del Tesoro) del 29% di Telekom Serbia - il versamento di 456 milioni di euro dei cittadini italiani (più 328 milioni di euro dei cittadini greci) direttamente nei conti correnti di Slobodan Misolevic, di quel criminale di guerre contro cui solamente 22 mesi più tardi l’Italia sarebbe intervenuta militarmente.
Â
L’interrogazione (n. 4-06641) dell’allora senatore Pietro Milio, unico parlamentare radicale all’epoca, era diretta al Presidente del Consiglio dei Ministri (Romano Prodi) e al Ministro delle Poste e Telecomunicazioni (Antonio Maccanico). L’8 luglio 1997, il ministro per i Rapporti con il Parlamento (Giorgio Bogi) inviò un telex al Ministro del Tesoro (Carlo Azeglio Ciampi), chiedendo di rispondere all’interrogazione di Milio. La risposta non è mai arrivata.”.
Â
Per approfondimenti:
Â
“Telekom Serbia – Presidente Ciampi, nulla da dichiarare?”, Diario ragionato del “caso” dal 1994 al 2003 (Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2003, con postfazione di Marco Pannella)
Â
http://www.associazioneaglietta.it/serbia.html