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Il Partito Radicale Nonviolento annuncia drammatiche notizie dall’Asia centrale
Kirghizistan: violenta repressione nel villaggio di Nariman. Testimoni parlano di decine di morti.

Roma, 21 giugno 2010

Un gruppo di militanti dei diritti umani, Tolekan Ismailova, Aziza Abdirasulova, Djanuzak Abdirasulov e Gulgaky Mamasalieva (quest’ultima membro del Parlamento Regionale di Osh) hanno trasmesso stamane un drammatico S.O.S. dal villaggio di Nariman, nei pressi della città Osh.

Secondo questo gruppo di militanti, oggi dalle 4 del mattino l'esercito del Kirghizistan ha lanciato un’operazione nel villaggio di Nariman (che si trova sulla strada per Osh nella zona di Kara-Suu, dove vivono comunità di nazionalità uzbeka).

“Mentre sul paese girava un elicottero – raccontano i testimoni – la gente in preda al panico ha cercato di fuggire lasciando le proprie case. Durante la fuga, un abitante di nome Bakhtiar è stato assassinato. Molte persone sono state percosse, fermate dalla polizia con il pretesto della mancanza di documentazione, mentre nel villaggio vengono sparse droga e armi”.
Attivisti dei diritti umani sul posto parlano di circa 20 abitanti uccisi; hanno riferito le loro testimonianze al comandante della città di Osh e a Rosa Otunbayeva, capo del governo provvisorio del Paese.

”Chiediamo con urgenza che cessino subito le violenze contro la popolazione civile – ha dichiarato Antonio Stango, esponente del Partito Radicale Nonviolento – e che vengano prese misure immediate contro coloro che stanno alimentando i conflitti nella regione. Le azioni di oggi rischiano di fare precipitare gli scontri inter-etnici in tutto il sud del Kirghizistan”.

Tolekan Ismailova, iscritta kirghiza al Partito Radicale Nonviolento, si trova da giorni a Osh per monitorare la situazione.



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