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I veleni industriali e politici della Basilicata: Interrogazioni presentate da Elisabetta Zamparutti

23 giugno 2010

 

Discariche Senise: l’on. Zamparutti interroga il Ministro dell’Ambiente e il Ministro dei Trasporti.
 
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
 
 
Premesso che:
 
secondo quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 15 giugno 2010, a Senise, provincia di Potenza, si discute del nuovo sito per rifiuti in contrada “Palombara”, un’area non molto distante dalla discarica precedente;
 
molto a monte di fosso Palombara (il luogo dove, per ipotesi, potrebbe sorgere la discussa discarica di rifiuti speciali non pericolosi), in una contrada saltata più volte agli onori delle cronache (una zona popolata ma che soffre perennemente a causa di dissesto stradale e non solo) che si chiama “Fossi”, era ubicata la discarica utilizzata dal Comune prima di un nuovo progetto risalente al 1993;
 
si tratta di un territorio in perenne movimento – finora non sono serviti a nulla gli interventi per tamponare il dissesto stradale che si crea di volta in volta;
 
proprio nel punto in cui si trova la vecchia discarica, la strada quasi non esiste più. I rifiuti sotterrati si stanno lentamente avviando verso valle, in un punto che si ricongiunge proprio a Fosso Palombara, a sua volta distante poche centinaia di metri dalle rive dell’invaso di Monte Cotugno;
 
un video curato da Maurizio Bolognetti per Radio Radicale (http://www.radioradicale.it/scheda/306164/storie-di-invasi-e-di-discariche) documenta la situazione;
 
la discarica rischia di costare un importo considerevole al Comune di Senise perché, come si apprende dal settore tecnico, anni addietro il Comune aveva in affitto il terreno nel quale la discarica era ubicata. Quando l’area arrivò a saturazione, nei fatti il Comune non riconsegnò mai il terreno ai legittimi proprietari. Il tutto ha fatto partire un contenzioso tra ente e proprietari che, dopo anni, si è risolto con una sentenza, di pochi anni fa, che intima all’attuale amministrazione di versare i pagamenti dei canoni stabiliti (e che ammonterebbero ad oltre 150 mila euro);
 
grazie all’ufficio tecnico è inoltre emersa l’esistenza di un vecchio progetto in base al quale il tracciato della strada che collega i due costoni (e sotto la quale si trova la discarica) doveva essere deviato;
 
l’assenza di un impegno di spesa nel bilancio (visti gli alti costi) non ha mai fatto partire definitivamente il progetto, tanto che ad oggi, accanto a quello che resta dell’arteria, si nota un accenno di pista alternativa;
 
 
Si chiede di sapere:
 
se siano a conoscenza dei fatti esposti;
 
se corrisponda al vero l’esistenza del progetto di deviazione del tracciato stradale, per quali ragioni fosse stato avviato e i motivi dell’opera incompiuta;
 
se intendono acquisire il video sopra citato;
 
se il Ministro dell’Ambiente intenda avviare una campagna di accertamento dello stato degli smottamenti a valle, al fine di tutelare l’ambiente e la salute pubblica, e, nel caso, promuovere un’immediata operazione di contenimento e bonifica dell’area interessata;
 
se il Ministro dell’Ambiente intenda promuovere la messa in sicurezza dell’area descritta e sostenere l’arresto del progetto del nuovo sito per rifiuti, in un territorio già gravemente compromesso dal dissesto idrogeologico.
 

 

Inquinamento invasi: l’on. Zamparutti interroga il Ministro dell’Ambiente, il Ministro della Salute e della Giustizia.
 
 
 
Al Ministro della Salute
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro di Grazia e Giustizia
 
 
Premesso che:
-          è sempre più acuta nell'opinione pubblica la coscienza dei gravi rischi di compromissione della salute, in relazione alla qualità delle acque nella regione Basilicata;
-          le analisi bio-chimiche riferite alle acque degli invasi lucani di Camastra, Monte Cotugno (Senise) e Pertusillo (quest’ultimo ubicato in prossimità dei pozzi petroliferi dell’Alta Val d’Agri e del Centro Oli di Viggiano), documentano che l'inquinamento delle acque destinate ad uso potabile per le regioni Basilicata e Puglia è dovuto ad inquinanti biologici, quali i coliformi (totali e fecali), gli streptococchi e le salmonella, ed in parte ad inquinamento chimico da sostanze come il bario ed il boro;
-           i dati delle analisi ARPAB del 5 e del 18 novembre 2009, periodo nel quale gli invasi erano solo parzialmente pieni, documentavano un decadimento della qualità delle acque;
-           a seguito delle analisi dell’ARPAB veniva redatta una informativa della Polizia Provinciale di Potenza e, al fine di verificare l’attendibilità dei dati, il 21 gennaio 2010 venivano eseguiti, su iniziativa di Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani, dei prelievi di campioni di acque sugli stessi invasi, allo scopo di farli analizzare presso un altro centro di analisi ubicato fuori regione;
-          i risultati delle analisi documentavano un peggioramento della qualità delle stesse acque, nonostante il 21 gennaio 2010 gli invasi fossero pressoché colmi, e pertanto ci si aspettasse una maggiore diluizione dei contaminanti. Si evidenziava, invece, una forte contaminazione da coliformi, streptococchi fecali ed escherichia coli, con probabili responsabilità di Acquedotto Lucano, consorzi di bonifica e comuni che scaricano i propri reflui nei corsi d’acqua, senza effettuare un’adeguata depurazione o senza effettuarla affatto;
-          è stata inoltre registrata la presenza di altre sostanze chimiche tossiche, come il bario, che potrebbero ricondursi ad un inquinamento delle acque ad opera dei fanghi usati per la trivellazione dei pozzi petroliferi;
-          Nel gennaio del 2010 fu prodotta una denuncia per rivelazione di segreti di ufficio, a seguito della diffusione dei risultati delle analisi delle acque dei suddetti invasi ad opera del segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti;
-          a seguito di tale denuncia, veniva sospeso dal servizio per due mesi l’ufficiale di Polizia Giudiziaria tenente Giuseppe Di Bello, accusato di aver trasmesso i dati delle analisi delle acque destinate alla fornitura di acqua potabile e di aver fatto assistere un cittadino, il già citato responsabile locale regionale del partito Radicale, ai prelievi delle acque eseguiti il 21 gennaio 2010. Da sottolineare che il tenente Di Bello aveva consegnato quei dati in piena legittimità, trattandosi di analisi di acque potabili destinate ad uso umano; i portatori di interessi diffusi risultavano avere, infatti, pieno titolo e diritto di ricevere copia di tali dati;
-          nel marzo 2010, la Procura di Potenza convoca Maurizio Bolognetti per conoscere la sua fonte sulla vicenda dighe e al termine dell’interrogatorio, viene disposto un decreto di perquisizione e sequestro della sua abitazione, che è anche sede dell’associazione Radicali Lucani;
-          in questi giorni l’opinione pubblica è stata allertata sull’attuale peggioramento delle acque dell’invaso del Pertusillo, caratterizzate dalla moria di migliaia di pesci a causa della presenza dell’alga cornuta vegetale, che si sviluppa proprio in presenza di inquinamento diffuso, e fatto ancor più inquietante il sindaco di Potenza in data 27 maggio 2010 ha emesso l’ordinanza 21/2010 Prot. 794/2010 che vieta - al fine di salvaguardare la salute pubblica - l’uso di acqua potabile in contrada Valle Paradiso, ricompresa nella più vasta contrada di Gallitello, a causa di probabile inquinamento chimico della rete idrica. Questa contrada è ubicata a meno di quattro Km dalle vasche fosfogessi e dei fanghi industriali presenti nella ex Liquichimica Meridionale di Tito Zona Industriale.
-          l’Unione Europea ha da tempo aperto una procedura d’infrazione per il mancato trattamento delle acque reflue in ben 525 comuni italiani con oltre 15mila abitanti. Siffatta inadeguatezza del sistema di depurazione, a parere degli interroganti, è gravissima perché mette a rischio la salute pubblica, in quanto si tratta di acque destinate alla produzione di acqua potabile.
 
PER SAPERE
 
-          se i ministri interessati intendano verificare tempestivamente la gestione dei depuratori delle acque reflue della Basilicata, nonché accertare la qualità delle acque sia superficiali che di falda nelle zone maggiormente a rischio;
-          quali misure intendano adottare nei confronti dell’ARPAB, per aver omesso numerose volte i controlli sulle acque e per non aver reso pubbliche le analisi e le matrici;
-          quale sia lo stato di attuazione delle varie indagini in materia ambientale presso il tribunale di Potenza, e come si voglia assicurare la tutela del diritto di informazione dei cittadini in merito alle analisi di aria, acqua, suolo, sottosuolo e falda, così come sancito dalla Convenzione di Aarhus, nonché dalla Direttiva comunitaria 2003/4/CEE e dal relativo Decreto legislativo di recepimento 19 agosto 2005 n.195;
-          se non si intenda procedere all’immediato reintegro in servizio dell’Ufficiale Ten. Giuseppe Di Bello; tale richiesta è motivata dal fatto che non si può comminare una sospensione ad un ufficiale per rivelazione di segreti d’ufficio su un argomento che in realtà non è sottoposto ad alcun segreto, come da legislazione vigente.
 

Intervento di Elisabetta Zamparutti alla Camera, 22 giugno 2010

 

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