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Fiat Pomigliano, De Lucia: il referendum è valido e va rispettato. Sindacati, Fiat e governo garantiscano trasparenza assoluta.

23 giugno 2010

• Dichiarazione di Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani

Soltanto in Italia è possibile che, un po' da impuniti, dopo aver tanto voluto il referendum di Pomigliano, questo – risultati alla mano – non vada più bene alla Fiat, perché i ''no'' sono troppi, e alla Fiom perché i ''sì'' hanno vinto. Se l'orientamento dei lavoratori ha un valore, ora lo si rispetti, visto che il tempo dei ''lavoratori-carne da cannone'', anche per il più ideologico dei sindacati, dovrebbe essere finito da un pezzo.

Dopo che del tutto a sproposito, senza alcun fondamento, è stata tirata in ballo la Costituzione, è necessaria una grande operazione di trasparenza che coinvolga – senza sconti – tanto la Fiat, quanto la Fiom. Da una parte – tanto più considerato che il dato dei ''no'' è clamorosamente sovrapponibile con i picchi di assenteismo registrati nello stabilimento – è necessario che ci siano adeguati auto-controlli, in modo da garantire i lavoratori dagli assenteisti; dall'altra, alla luce del caso-Alitalia (l'aggiornamento agli anni Duemila del sistema storico e partitocratico di privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite), sarebbe bene che la Fiat e il governo non parlassero nemmeno per scherzo di new company e bad company, laddove la seconda rischia costituire l’erede diretto dell’abuso della Cassa integrazione straordinaria.

La vicenda dimostra in ogni caso come l'Italia, se vuole sperare un giorno di riprendersi, debba iniziare – finalmente – ad essere uno Stato di diritto, attuare l'articolo 39 della Costituzione, prima e più che modificare l'articolo 41 (se questo fosse stato fatto, oggi non ci si sarebbe trovati in questa situazione). E il governo, a cominciare dal ministro Sacconi, è bene che vigili e non ceda a tentazioni da ''relazioni industriali creative''.



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