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Cure palliative, Farina Coscioni: piena solidarietà ad Andrea Trisciuoglio, dirigente dell'Associazione Coscioni, malato di SM

1 luglio 2010

Chi ha disposto la perquisizione della sua abitazione, cosa ci si aspettava di trovare?

Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni
E’ davvero il caso di dire che il sonno della ragione produce mostri. Non credo ci sia altro modo per definire quanto è accaduto al nostro compagno Andrea Trisciuoglio, dirigente dell’Associazione Luca Coscioni e malato di Sclerosi Multipla, che per contrastare la malattia di cui è affetto, consuma Bediol mensilmente e regolarmente ricevuto dalla sua ASL. La perquisizione che ha subito alle prime ore del mattino, con i carabinieri che rovistano tra i suoi effetti personali alla ricerca di non si sa cosa, moglie e figlio terrorizzati per quello che accadeva sotto i loro occhi non ha giustificazione e spiegazione alcuna. E’ semplicemente la muscolare esibizione di un’arroganza e di una cecità che sconcerta e avvilisce.
Voglio esprimere piena, incondizionata solidarietà ad Andrea, e confermargli il mio sostegno alla battaglia che è anche nostra.
Ho presentato ai Ministri della Salute, della Giustizia e dell'Interno un’interrogazione sulla vicenda. Abbiamo il diritto di avere spiegazioni, hanno il dovere di darcele. 
al ministro della Salute,
al ministro della Giustizia
al ministro dell'Interno
premesso che il 29 giugno 2010 l’abitazione del signor Andrea Trisciuoglio risulta essere stata perquisita dai carabinieri di Foggia;
che il signor Triscuoglio, dirigente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca, e affetto da Sclerosi Multipla cittadino incensurato, ha subito e patito una perquisizione quasi fosse un affiliato a una cosca mafiosa o a un clan della camorra; come riferisce lo stesso signor Triscuoglio “sveglia di prima mattina, con cinque carabinieri che entrano nella mia abitazione, mia moglie e mio figlio terrorizzati, con annessi pianti del bimbo, mani in tutti i cassetti, trasporto in caserma…”;
che di fronte all’evidenza dei fatti, e  cioè che il signor Trisciuoglio è affetto da SLA e che la sostanza stupefacente trovata era costituita semplicemente dal Bediol che riceve mensilmente dalla sua ASL; e dunque tutto si è concluso con un “scusateci per il disturbo”;
per sapere:
chi ha disposto la perquisizione dell’abitazione del signor Trisciuoglio, e come detta perquisizione si giustifica;
essendo notori sia lo stato di salute che l’attività del signor Trisciuoglio nell’ambito dell’Associazione Luca Coscioni e in generale della galassia radicale; ed essendo altrettanto noto che per lenire e contrastare gli effetti provocati dalla SLA, il signor Trisciuglio può assumere la sostanza denominata Bediol, che viene ricevuta mensilmente dalla ASL (ne hanno scritto e riferito il “Venerdì” di “Repubblica”, il quotidiano “Terra”, il mensile “Agenda Coscioni”, numerosi siti internet), perché, per l’accertamento dei fatti, si sia proceduto con un incredibile e immotivato dispiegamento di forze, mentre sarebbe stato sufficiente assumere informazioni presso la ASL o l’interessato, che certamente non si sarebbe sottratto;
se non si ritenga di dover avviare un’inchiesta  per l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità;
in considerazione del fatto che, purtroppo, la situazione del signor Trisciuoglio è condivisa da parecchie centinaia di persone in tutto il territorio nazionale, quali iniziative si intendono assumere, promuovere e sollecitare perché vicende come quelle accadute al signor Trisciuoglio non abbiano più a verificarsi.       
 
 


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