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Lettera - "E' il gas l'energia verde, m serve un piano di sviluppo a livello globale"

• da La Repubblica - Affari e Finanza del 5 luglio 2010

di Alexander Madvedev

 

Il livello di comfort, mobilità e scelta personale disponibile nelle economie sviluppate del mondo è in gran parte consentito dal dominio che queste hanno della produzione e distribuzione di energia. Sia gli scienziati, sia i leader politici si sono però allarmati davanti all'aumento previsto della temperatura globale derivante dalla drammatica crescita del consumo energetico. Per combattere questo fenomeno vengono proposti cambiamenti rapidi e radicali nel modo in cui la civiltà umana utilizza le sue risorse energetiche. Che cosa significa questo perle diverse fonti energetiche che alimentano le nostre economie, e quali di queste riusciranno a superare la prova ambientale del futuro? Sono certo che il gas naturale ce la farà, ma solo se noi del settore abbracceremo pienamente la gestione delle emissioni di carbonio e parleremo coraggiosamente a sostegno della causa del gas. Credo che il gas naturale dovrebbe essere al centro delle strategie di riduzione delle emissioni, perché il gas è il combustibile verde di oggi e del futuro. È ora di dichiarare la fine di un'era, quella in cui il gas era visto come "uno tra i tanti combustibili fossili tradizionali", che, si asseriva, poteva ostacolare piuttosto che aiutare la lotta contro il riscaldamento globale. Il gas naturale infatti è più ecologico rispetto al petrolio o al carbone. Bruciare gas al posto del petrolio riduce le emissioni di C02 del 20%, e, se usato in sostituzione del carbone, del 50-60%. Un aumento della quota di gas nel mix energetico dell'Ue di soltanto un 1% ridurrebbe le emissioni del 3%. A prescindere dagli sviluppi nelle energie rinnovabili, il gas naturale offre le migliori soluzioni a breve termine. Alcune tecnologie rinnovabili sono ancora lontane dall'essere economicamente ed ecologicamente efficienti, e hanno bisogno di sovvenzioni considerevoli, che hanno dunque ripercussioni negative sugli utenti finali. Inoltre, ci sono punti di domanda circa la loro affidabilità, poiché non possiamo decidere quando soffia il vento e quando splende il sole - e neppure di farlo brillare a sufficienza per soddisfare i picchi di domanda. Se consideriamo il nucleare invece, ci accorgiamo che ci sono dei problemi di sicurezza e nel mondo occidentale tutti sanno che la costruzione di centrali è un lavoro di decenni, non anni. Di contro, le moderne centrali elettriche a gas a ciclo combinato si possono costruire velocemente, sono altamente affidabili e forniscono energia pulita a prezzi competitivi. Per questo motivo l'industria del gas naturale ha una storia interessante da raccontare ai responsabili politici e all'opinione pubblica per l'enorme contributo che può dare al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio. E questo con un livello di certezza che nessun altro combustibile o tecnologia è in grado di promettere e a costi complessivi imbattibili. L'Ue ha fatto finora pochi progressi relativamente all'obiettivo di ridurre le emissioni di C02 del 20% entro il 2020, nonostante l'introduzione del progetto per il commercio dei permessi sulle emissioni, l'Emissions Trading Scheme (ETS), e le sovvenzioni ad una grande quantità di progetti di energia rinnovabile. Eppure sostituire metà delle centrali a carbone con moderne turbine a gas sarebbe sufficiente per far sì che l'Europa raggiungesse quasi la metà dei suoi obiettivo di riduzione delle emissioni fissato per il 2020. Un cambiamento di mentalità è necessario se si intende rispettare l'obiettivo dell'Unione Europea. Soprattutto è necessario che i governi Ue elaborino una politica specifica e, soprattutto, una visione chiara sul gas. Vorrei dire una parola anche sullo shale gas, il gas da scisto. Può anche offrire opportunità di exit per l'industria del gas e perle nostre economie nel loro complesso. Lo sviluppo del gas da scisto potrebbe dare un a spinta al gas nel mix energetico globale, rendendolo il combustibile principale per la generazione di energia e peri trasporti. Potrebbe anche contribuire a dare una risposta, specialmente in Europa, alle preoccupazioni - basate su considerazioni ideologiche - sulla dipendenza dal gas russo. Affinché lo shale gas si adatti all'agenda ambientale, deve essere sviluppato in modo responsabile e sicuro per l'ambiente. Ciò sarà particolarmente vero per l'Europa che è più densamente popolata rispetto agli Stati Uniti e ha, in generale, norme ambientali più severe. La terribile fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico ha reso questo obbligo ancor più evidente. Le compagnie che producono energia dovranno misurarsi con un controllo pubblico accresciuto. Io credo che senza una vigorosa ed efficace difesa da parte dell'industria del gas, i governi non raggiungeranno le soluzioni più adeguate e finanziariamente sostenibili per questi problemi, oggettivamente cruciali. Questo è il motivo per cui Gazprom vuole essere una guida attiva in questa strategia energetica per un futuro pulito, un leader di pensiero, leader di mercato, leader tecnologico e partner internazionale per l'approvvigionamento energetico.


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